Quell’oro verde che aiuta anche a concentrarsi: il basilico, una pianta aromatica regale
Con il sugo di pomodoro, sulla caprese, nel pesto ligure e sulla pizza: il basilico è un po’ come il prezzemolo, sta bene dappertutto. Lo dice già con il suo nome, perché “basilico” ha origine dal greco “basilikon” che significa “regale”. Un’erba aromatica degna dei re e, quindi, molto preziosa sia per il suo aroma che per le sue tante proprietà, non può che essere stata molto richiesta e valorizzata fin d’antichità, visto che già nell’antico Egitto le si attribuivano qualità di grande valore per la memoria e la concentrazione degli studenti. Nella biblioteca di Alessandria d’Egitto venivano poste sui banchi di studio alcune piante di basilico per favorire lo studio e il suo olio essenziale viene utilizzato ancora oggi come tonico del sistema nervoso di grande efficacia per gli studenti sotto esame.
La pianta di “Ocimum basilicum”, originaria dell’Asia, viene coltivata in tutto il mondo anche se ne esistono oltre sessanta varietà differenti per colore, dimensione e aroma.
C’è ovviamente, il famoso basilico genovese ideale per la preparazione del pesto, il basilico comune crespo, il basilico greco, il basilico thai, quello messicano e tante altre varietà ancora che rendono questa erba aromatica diffusa in ogni continente. Anche, come abbiamo visto, per le sue tante proprietà che vanno dal favorire la digestione all’essere un buon rimedio naturale contro l’alito cattivo. Inoltre, le foglie consumate fresche sono efficaci per contrastare gli effetti della nausea e calmare i crampi addominali. Secondo la tradizione popolare, diffusa anche in Africa e in America Latina, infusi e tisane preparate con le sue foglie secche sono in grado di apportare anche una buona azione sedativa e disinfiammante.
Il basilico, sicuramente per il suo aroma profumato e intenso, veniva considerato sia dagli egizi che dai greci nei riti connessi alla morte, mentre per i romani era associato alla capacità di produrre torpore e, perfino, pazzia. Nel Decameron di Boccaccio, Lisabetta da Messina ne utilizza un vaso intero per seppellire la testa del suo amante e tenerselo vicino dopo che le appare in sogno per rivelarle il luogo in cui è stato nascosto dai fratelli che lo hanno ucciso. Una volta recuperata la testa, la mette al riparo proprio coprendola con una profumatissima e rigogliosa pianta di basilico. Ogni giorno Lisabetta piange e si dispera sul vaso di basilico, trasferendo su di lui l’amore e la passione per l’amato Lorenzo: “Poi prese un grande e un bel testo, di questi ne’ quali si pianta la persa o il basilico, e dentro la vi mise fasciata in un bel drappo; e poi messavi sù la terra, sù vi piantò parecchi piedi di bellissimo bassilico salernetano, e quegli da niuna altra acqua che o rosata o di fior d’arancio delle sue lagrime non innaffiava giammai. E per usanza aveva preso di sedersi sempre a questo testo vicina e quello con tutto il suo disidero vagheggiare, sì come quello che il suo Lorenzo teneva nascoso: e poi che molto vagheggiato l’avea, sopr’esso andatasene cominciava a piagnere, e per lungo spazio, tanto che tutto il basilico bagnava, piagnea”.
Nella nostra gastronomia, il basilico è diventato nel tempo il rinomato ingrediente base del pesto genovese che si prepara nel mortaio pestando qualche grano di sale grosso con uno o due spicchi d’aglio, aggiungendo una manciata di pinoli e, a seguire e piano piano, le foglie piccole e fresche del basilico lavato e asciugato bene. Inserire, ancora, il Parmigiano o il Padano per due terzi ma anche il Pecorino Fiore Sardo per un terzo e una giusta quantità di olio extravergine di oliva ligure fino a ottenere la cremosità desiderata.
Ma il basilico è anche protagonista su un tradizionale piatto di pasta con il pomodoro o sopra una fumante pizza margherita. Senza dimenticare la caprese, quell’equilibrato incontro tra pomodoro, mozzarella, olio e, appunto, basilico che compongono il gustoso tricolore della bandiera italiana. Fino a completare il menù all’interno di una aromatica macedonia di fragole e ananas oppure entrando anche tra i gusti del gelato. Per una lunga conservazione, il basilico può essere lavato, asciugato bene e posto nel congelatore dentro la carta argentata: conserverà intatto il suo sapore per mesi così come frullato con un filo d’olio e messo nelle vaschette per il ghiaccio, sempre dentro il congelatore.