Piselli dolci
Ingredienti
Valori Nutrizionali
Benessere
Ricchi di vitamine
Favoriscono le funzioni gastrointestinali
Inducono sazietà
Lo sapevi che
Per migliaia di anni i piselli, probabilmente originari delle regioni sub-himalayane dell’India, sono stati mangiati solo essiccati. L’uso di mangiarli freschi sembra provenga proprio dall’Italia.
Introdotto forse dai cuochi al seguito di Caterina de’Medici andata sposa di Enrico II, il consumo di piselli novelli in Francia diventò una vera e propria moda alla corte di Luigi XIV. Lo racconta Madame de Maintenon in una lettera del 1696: “Il capitolo dei piselli dura ancora: l’impazienza di mangiarne, il piacere di averne mangiati, la gioia di poterne mangiare ancora sono i tre punti che i nostri principi trattano da quattro giorni. Ci sono dame che dopo avere cenato col re, e bene, si fanno preparare a casa dei piselli per mangiarli prima di andare a dormire, a rischio di indigestione. È una moda, un furore».
Questa sua caratteristica di cibo prelibato e regale è all’origine della fiaba La principessa sul pisello, di Hans Christian Andersen, che a questo piccolo legume ha dedicato anche un’altra fiaba, meno nota, dal titolo Cinque in un baccello, in cui sarà il pisello più piccolo tra tutti i fratelli a far spuntare una piantina per fare compagnia ad una bambina malata. Anche ne I dodici cacciatori dei fratelli Grimm compaiono i piselli, che dovrebbero servire al re per scoprire se i dodici cacciatori giunti alla sua corte sono uomini o donne, come gli suggerisce il suo leone: i piselli sparsi sul pavimento, infatti, verrebbero schiacciati dal passo pesante degli uomini, mentre in presenza di donne rotolerebbero dappertutto spinti dai loro passi leggeri e danzanti. Ma lo stratagemma non funzionò perché le giovani donne, avvertite, si presentarono al re con passo deciso e fermo.
I piselli diventano anche protagonisti di un capitolo della storia della scienza, quando il biologo tedesco Gregor Mendel nell’Ottocento li scelse per condurre i suoi esperimenti che fondarono le prime leggi sull’ereditarietà dei tratti genetici. Per tornare all’uso culinario, i piselli rientrano in molte ricette della tradizione del nostro paese, ma a Venezia, sotto la dominazione austriaca, il grido “Risi e bisi e fragole” era un motto risorgimentale per nominare il tricolore italiano.
Da dove viene
L’Unione Europea con più di 1 milione e mezzo di tonnellate, è il secondo produttore mondiale di piselli che sono una coltivazione diffusa soprattutto in Francia, Inghilterra e Ungheria.
Tra i principali produttori europei di piselli c’è l’Ungheria, da cui provengono i piselli dolci bio della linea Ohi Vita, coltivati secondo i criteri rigorosi del Disciplinare biologico che non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi. La tracciabilità e il controllo di tutti i passaggi della filiera produttiva consentono di garantire la sicurezza e l’elevata qualità del prodotto.
CHI LO FA PER VOI
Prodotto e confezionato per VéGé Retail S.r.l. nello stabilimento di Monostorpalyi Ut 92, Debrecen, Ungheria.
Sostenibilità
Il pisello, come tutte le leguminose, è una pianta miglioratrice dell’ambiente in cui cresce perché capace di contribuire alla fissazione nel suolo dell’azoto, un nutriente necessario per tutte le coltivazioni.
Per questo i legumi nell’avvicendamento colturale migliorano le condizioni del terreno aumentandone la fertilità e consentendo una riduzione nell’uso di fertilizzanti minerali e organici azotati, che da soli sono responsabili di circa il 25 % delle emissioni dirette totali di gas a effetto serra prodotte dall’agricoltura nell’UE. Tuttavia, malgrado i significativi vantaggi agronomici e ambientali che ne derivano, solo il 3 % della superficie coltivabile dell’Unione europea è oggi utilizzato per la produzione di leguminose. La coltivazione di legumi e la promozione di un loro sempre maggiore consumo come fonte proteica alternativa alla carne all’interno di una dieta variata ed equilibrata rientrano oggi nella Politica agricola europea come fattore di sviluppo sostenibile del settore agroalimentare.
Come non sprecare
Una volta aperto il barattolo, qualora non si utilizzassero tutti i piselli, si consiglia di travasarli in un contenitore diverso, possibilmente di vetro, e consumarli entro due giorni.
I piselli, come tutti i legumi, andrebbero sempre consumati in abbinamento con i cereali, perché l’integrazione degli aminoacidi di entrambi aumenta il complessivo valore proteico della pietanza. Ma l’estrema versatilità in cucina dei piselli consente di utilizzarli in moltissime ricette, nei primi piatti a base di pasta o riso, nelle salse e ragù, come contorno di pesce e carne, e anche in torte di verdure e sformati. Perciò se non si consumassero tutti in una volta, i piselli possono diventare ingrediente delle più diverse preparazioni: la tradizione bolognese vuole che venissero aggiunti anche al ragù avanzato per ravvivarlo.
Smaltire in modo corretto il packaging di un prodotto è il nostro contributo alla tutela dell’ambiente e all’economia circolare, che promuove il riutilizzo della materia fin quando è possibile e utile.
Il barattolo è di acciaio.
L’etichetta è di carta.
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Qualità certificata
I legumi sono già un alimento sostenibile per l’elevato potere nutrizionale a fronte dell’emissione di CO2 che comportano, coltivarli secondo il metodo di produzione biologico consente di promuoverne con più efficacia i benefici a favore dell’ambiente e della salute dei consumatori.
I piselli dolci della linea Ohi Vita sono coltivati senza l’impiego di concimi chimici, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi e OGM, contribuendo in questo modo alla tutela della fertilità dei suoli. Sono certificati con il logo Euro leaf, che dal 2010 identifica i prodotti che corrispondono agli standard europei per il settore bio.
Biologico
L’agricoltura biologica, disciplinata dai Reg. CE n. 834/2007 e CE n. 889/2008, è basata sulle migliori pratiche ambientali, la tutela della biodiversità e delle risorse naturali.