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Misurare l’impatto ambientale delle nostre scelte alimentari per un’alimentazione sana e sostenibile

27/04/2023
copywriter-ohi-vita
Sostenibilità

Piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini alimentari hanno un grande impatto se riportati in uno scenario globale all’interno del quali tante persone compiono scelte nel segno della sostenibilità e della salute.

 

In estrema sintesi si tratta di apportare nella propria alimentazione un maggiore contributo di frutta e di verdura e di ridurre il consumo di carne e di zuccheri.

 

Un menù ricco di proteine vegetali e di fibre, infatti, riduce sia l’impronta ecologica, sia l’impronta idrica e sia quella di carbonio fino a dimezzarne l’impatto sull’ambiente rispetto a un menù con un predominante apporto di proteine animali. Inoltre, informarsi sull’origine del prodotto che si sta acquistando e sulle sue corrette modalità di conservazione consente una migliore organizzazione all’interno del frigorifero e una pianificazione in cucina che riduce gli sprechi consentendo di consumare ogni prodotto in tutta sicurezza.

 

Insomma, l’attenzione e i piccoli gesti quotidiani di ogni persona possono determinare risultati importanti sia in termini di salvaguardia dell’ambiente sia nei confronti di una maggiore responsabilità sociale delle nostre scelte alimentari di tutti i giorni. Anche per facilitare tutto questo, si sono nel tempo affermati diversi strumenti digitali che aiutano a contenere gli sprechi alimentari e a misurare l’impatto del cibo. Eccone tre.

 

Too good to go è un’applicazione mobile che mette in contatto l’utente con ristoranti e negozi che hanno eccedenze alimentari invendute. Tramite l’app è possibile infatti prendere contatto diretto con le attività commerciali vicino alla propria casa o al proprio ufficio e prenotare una Surprise bag, che contiene dell’ottimo cibo di qualità del giorno: pagando direttamente con carta di credito si possono ridurre i prezzi d’acquisto fino a due terzi del costo intero. Spiegano gli ideatori: “Sprecare cibo significa anche sprecare le risorse naturali attraverso le quali è stato prodotto, riversando enormi quantità di CO2 nell’atmosfera. Se lo spreco alimentare fosse considerato un paese sarebbe responsabile del 8-10% delle emissioni a livello globale, al terzo posto dopo Stati Uniti e Cina. Combattere gli sprechi alimentari è fondamentale: ogni piccola azione fa la differenza”. Ad oggi aderiscono al progetto 8705 panetterie, 5753 ristoranti e 8662 supermercati. Anche il Gruppo VéGé è uno dei partner dell’iniziativa.

 

Setai è l’app che aiuta a migliorare le abitudini alimentari e a conoscere l’impatto ambientale del cibo acquistato. Funziona in modo semplice: basta utilizzare la fotocamera dello smartphone. Si scansiona il codice a barre del prodotto e vengono calcolate la valutazione di salubrità e di sostenibilità ambientale. Un aiuto per i consumatori che in questo modo fanno le migliori scelte sia per il proprio benessere che per quello del pianeta. L’applicazione riporta principalmente due informazioni: la qualità dei valori nutrizionali e degli ingredienti, e l’impatto ambientale del prodotto calcolato sulle emissioni di gas serra generate durante tutto il ciclo produttivo.

 

Lo Sprecometro è una app ideata e sviluppata per generare consapevolezza e conoscenze utili così da indirizzare le scelte individuali e collettive verso la riduzione dello spreco alimentare, l’adozione di diete sane, l’uso sostenibile delle risorse naturali: suolo, acqua, energia. Misura in grammi lo spreco alimentare di singoli e gruppi valutando la perdita economica, l’impronta carbonica e l’impronta idrica. In base ai risultati della rilevazione propone contenuti educativi video, schede e quiz che aiutano l’utente a ridurre quantitativamente e qualitativamente lo spreco e adottare nel contempo diete sane. Aggiornando puntualmente il proprio comportamento grazie al diario dello spreco contenuto nell’app, si possono valutare i progressi avvenuti nel corso del tempo fissando degli obiettivi di riduzione dello spreco alimentare.

 

Senza dimenticare che l’attenzione all’ambiente deve comunque andare di pari passo anche con tutti quegli aspetti che spesso vengono trascurati nella considerazion sull’impatto sociale dei sistemi alimentari come quello relativo alla parità di genere. Anche una maggiore conoscenza di queste tematiche potrebbe consentire anche al consumatore scelte più consapevoli. Secondo il nuovo report della FAO ”The status of women in agrifood systems”, infatti, “Se riusciremo a rimuovere le disuguaglianze di genere nei sistemi agroalimentari e a favorire l’emancipazione femminile, il mondo farà passi da gigante verso il conseguimento degli obiettivi della lotta alla povertà e della creazione di un mondo libero dalla fame”, come scrive il Direttore Generale QU Dongyu. Lo studio mostra come qualora si riuscisse a colmare il divario di genere nella produttività agricola e il divario retributivo tra uomini e donne nel settore, il prodotto interno lordo a livello mondiale potrebbe aumentare di quasi 1000 miliardi di dollari, riducendo di 45 milioni il numero di persone afflitte dall’insicurezza alimentare. ”Lefficienza, linclusività, la resilienza e la sostenibilità dei sistemi agroalimentari non possono prescindere dallemancipazione di tutte le donne e dalla parità di genere.