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L’importanza del freddo: una migliore refrigerazione aiuta a evitare lo spreco alimentare

20/01/2023
copywriter-ohi-vita
Sostenibilità

Le stime FAO indicano come il 14% del cibo prodotto per il consumo umano vada perso prima di raggiungere la tavola, mentre il 17% venga del tutto sprecato. Una quantità sufficiente per sfamare oltre 1 miliardo di persone, senza considerare che la perdita e lo spreco di cibo rappresentano anche l8-10 per cento delle emissioni globali di gas serra, contribuendo a generare un clima instabile ed eventi meteorologici estremi come siccità e inondazioni.

 

In questo senso, anche la mancanza di una refrigerazione efficace del cibo costituisce una delle cause principali che portano a determinare questo spreco causando la perdita del 12% della produzione alimentare totale.

 

Secondo il Rapporto Sustainable Food Cold Chains. Opportunities, Challenges and the Way Forward, pubblicato da UNEP (United Nations Environment Programme) e FAO, proprio lo sviluppo di catene del freddo sostenibili potrebbe determinare una riduzione consistente delle perdite e dello spreco alimentare.

 

Per affrontare tale tematica a livello globale si è formata, a seguito del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente , la Cool Coalition che, attraverso lo sforzo unificato di governi, imprese, mondo scientifico e società civile, punta ad accelerare un programma di raffreddamento sostenibile del clima. La coalizione lavora per generare un cambiamento dei comportamenti, per una nuova progettazione degli edifici sostenendo l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, ma anche per capire in che modo la catena del freddo possa diventare sostenibile.

 

 

Per esempio, quantificando e confrontando luso di energia e le emissioni di gas serra nelle catene del freddo alimentari esistenti e valutando, in questo senso, le migliori opportunità di riduzione. E sviluppando standard minimi di efficienza e monitoraggio, oltre che promuovendo gli impatti positivi delle catene del freddo sostenibili.

 

Secondo il rapporto, i soli Paesi in via di sviluppo, qualora sviluppassero lo stesso livello di efficienza infrastrutturale nella catena del freddo alimentare dei Paesi sviluppati, potrebbero risparmiare dallo spreco qualcosa come 144 milioni di tonnellate di cibo all’anno. Ecco perché le catene del freddo alimentari sostenibili diventano sempre più centrali nella lotta per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile presenti anche nell’Agenda 2030 dell’ONU. Spiega QU Dongyu, direttore generale della FAO: “Tutte le parti interessate possono contribuire a mettere in pratica i risultati di questo rapporto, per trasformare i sistemi agroalimentari in sistemi più efficienti, più inclusivi, più resilienti e più sostenibili; per una migliore produzione, una migliore nutrizione, un ambiente migliore e una vita migliore per tutti, senza lasciare indietro nessuno. In India, un progetto pilota della catena del freddo alimentare ha, per esempio attraverso un maggiore uso del trasporto refrigerato, portato alla riduzione delle perdite di kiwi del 76% diminuendo al contempo le emissioni nocive.