Dalle cucine degli italiani alle tavole di tutta Europa. La Dieta Mediterranea approda nelle Scuole italiane all’estero con il progetto didattico Dieta Mediterranea come modello di dieta tradizionale, sana e sostenibile. Promosso dal Ministero della Salute, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il progetto punta a valorizzare la Dieta Mediterranea nel rispetto degli impegni dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: “Sono previste azioni di educazione e sensibilizzazione delle nuove generazioni sulle caratteristiche di una dieta sana ed equilibrata e sulla prevenzione del sovrappeso e dell’obesità, con un focus sui disturbi alimentari e sui loro fattori di rischio”.
Gli incontri nelle scuole, dalla durata di un giorno e mezzo, prevedono eventi divulgativi e attivita pratiche curate dalle associazioni di categoria inserite nel progetto, con le quali sono previsti approfondimenti degli aspetti culturali della dieta, della prevenzione e degli sprechi alimentari e una serie di video per la preparazione e la modalita di cottura di piatti semplici legati alla trazione. Non è un caso che il nostro Paese si faccia promotore di questa che non è solo una dieta ma un vero e proprio modo di vivere. Perché l’Italia, con cinque riconoscimenti Unesco nel settore agro-food, ha raggiunto il primo posto in classifica tra le nazioni premiate dall’Agenzia ONU.
In particolare, i riconoscimenti riguardano l’arte dei pizzaioli napoletani, la cava e ricerca del tartufo, la transumanza, la pratica agricola della coltivazione della vite ad Alberello di Pantelleria e, ovviamente, la Dieta Mediterranea che è anche il primo riconoscimento di sempre nella storia UNESCO in ambito di cibo e pratiche alimentari. Secondo il presidente dell’organo degli esperti mondiali dell’UNESCO Pier Luigi Petrillo, professore di Cultural Heritage alla Luiss Guido Carli di Roma e direttore della cattedra Unesco dell’Università Unitelma Sapienza:
“L’Italia, da questo punto di vista, è una potenza mondiale”. Anche perché la Dieta Mediterranea, che si caratterizza per ingredienti freschi, integrali e ricchi di antiossidanti naturali, è prima di tutto buona.
La Dieta Mediterranea, infatti, va ben oltre il cibo: negli anni sono state inserite anche attività come l’esercizio fisico moderato e regolare, il riposo, la convivialità e altri comportamenti che contribuiscono a definire un modello sostenibile di vita. Una sostenibilità che parte dalla considerazione di come produrre frutta, legumi, verdura e cereali necessiti un impiego di risorse minore in confronto alla produzione di carni e di grassi animali. Ma anche di come consumare prodotti di stagione, locali e dalla grande biodiversità possa determinare un tipo di sostenibilità coerente con il rispetto dei terreni, della rotazione delle coltura e della filiera corta.
Da Oltreoceano è arrivato anche un nuovo riconoscimento da parte della scienza: secondo un nuovo studio condotto su quasi 7.800 donne, una maggiore aderenza a questo regime alimentare si associa a un minor rischio di problematiche nella gravidanza. A firmare la ricerca sono scienziati del Columbia University Irving Medical Center di New York e di diversi centri e università americane. Il risultato principale osservato è che più si seguono i principi delle Dieta Mediterranea e minore è il rischio di sviluppare esiti avversi nella gravidanza: “Il modello di Dieta Mediterranea, che è stato collegato alla salute e alla longevità, è caratterizzato da elevata assunzione di alimenti a base vegetale come verdure, legumi, frutta, noci e grassi monoinsaturi, abbinati a un basso apporto di grassi saturi e carni lavorate”, spiegano gli scienziati.