Uno strano giardino sottomarino che mette assieme le immersioni subacquee con il giardinaggio: dal 2012 alcune biosfere ancorate al fondo del mare di fronte a Noli in Liguria hanno cominciato a ospitare coltivazioni di basilico e di altre colture. L’estate successiva al 2012 Nemo’s Garden, questo il nome del progetto, “si espande con la costruzione di due biosfere da 800 litri. Nell’estate 2014, il progetto ha aggiunto una biosfera da 2.000 litri e ha iniziato a coltivare insalata. Nel 2015, Nemo’s Garden si è ampliato aggiungendo più di 30 nuove colture: pomodori, fagioli, piselli, erbe aromatiche e persino fiori”.
Si tratta di serre subacquee che sono in grado di far germogliare piante nelle profondità del mare. A tutti gli effetti delle nuove superfici coltivabili. Un’idea nata da Sergio Gamberini, ingegnere e fondatore dell’azienda italo-americana produttrice di attrezzature subacquee Ocean Reef, che ha costruito questo piccolo modo ecologico. Un progetto che può aiutare a contrastare la crisi alimentare senza consumare terre coltivabili di superficie o senza usare inquinanti e pesticidi.
“In un pianeta composto da più del 71% di acqua, per incentivare la coltivazione senza bruciare alberi e foreste, perché non prendere in considerazione gli Oceani?”.
Le piante hanno bisogno di quattro delicati e fondamentali fattori: una temperatura stabile né troppo alta né troppo bassa, acqua dolce, luce e un ambiente protetto. Le cupole di Nemo’s Garden racchiudono tutte queste caratteristiche. “Le biosfere si sono trasformate in osservatori sottomarini pressurizzati e hanno iniziato ad attrarre turisti. I giardinieri subacquei hanno iniziato a mantenere il progetto attivo tutto l’anno, invece di chiudere per l’estate. L’utilizzo dell’energia rinnovabile sfruttata dal sole e dell’acqua dolce ottenuta dalla dissalazione dell’acqua di mare fanno del Giardino di Nemo un sistema autosostenibile”.
Il microclima e le condizioni termiche all’interno delle biosfere sono, infatti, ottimali per la crescita delle piante e la resa dei raccolti, non diversamente da una serra convenzionale, ma non richiedono fonti energetiche aggiuntive. Per fare germogliare le piantine il procedimento è simile a quello tradizionale: la luce del sole filtra attraverso il metacrilato delle biosfere e scalda l’aria, creando l’ideale temperatura per le piante. In questo modo i sali marini scendono nello strato sottostante e l’acqua evaporata si condensa in goccioline d’acqua dolce sulle pareti della biosfera. Il liquido passa in particolari condensatori in cui viene aggiunto del fertilizzante che nutre le piante chiudendo il cerchio.
Un perfetto equilibrio autosufficiente, che non necessita di energia se non di quella per mantenere costante la temperatura interna alla biosfera, grazie a pannelli solari in superficie, ancorati a delle boe. “Al centro del Nemo’s Garden si trova l’Albero della Vita, una struttura metallica alta quasi 4 metri e larga 3 metri che pesa circa mezza tonnellata. Simboleggia l’evoluzione e la lotta per l’innovazione e il progresso tecnologico, suggerendo uno slancio verso il futuro. L’Albero della Vita svolge anche un’importante funzione, in quanto nasconde i cavi che corrono verso ogni biosfera e consente di monitorare l’area dall’alto, controllando i livelli di luce attraverso un feed live della telecamera”.