Equilibrato, 100% vegetale e da gustare subito: ecco il Cous Cous con verdure cotto al vapore
Pronto in appena due minuti, in padella o al microonde, oppure freddo in insalata: il Cous Cous con verdure cotto al vapore Ohi Vita è un mix equilibrato e gustoso, ricco di fibre e proteine 100% vegetali. Carote, peperoni, zucchine e piselli incontrano il gusto rotondo del cous cous e l’aroma di basilico e curcuma, con il condimento di olio extravergine di oliva 100% italiano e un pizzico di sale.
Un piatto con ingredienti semplici e saporiti che rientra a pieno titolo in una dieta plant based, con tutti i benefici che questa può apportare. A partire dal consumo di proteine vegetali, vantaggiose per la salute del nostro organismo nel loro promuovere il buon funzionamento del metabolismo e la salute cardiovascolare.
Le verdure, inoltre, come buona fonte di fibre solubili e non solubili, contribuiscono a stimolare naturalmente la digestione, apportando anche un appagante senso di sazietà. Mentre l’olio extravergine di oliva, di facile digestione e completamente assimilabile, svolge una preziosa funzione di protezione dell’apparato gastro-intestinale e contribuisce a regolare i livelli del “colesterolo cattivo”, apportando anche vitamina A e vitamina E. Senza dimenticare che la curcuma e il basilico sono due antiossidanti naturali, capaci di proteggere le nostre cellule dall’invecchiamento.
Ma quello che contribuisce al nostro benessere, spesso, rappresenta una scelta salutare anche per l’ambiente o, per dirla con una parola che è sempre più entrata nel nostro vocabolario quotidiano, è una scelta sostenibile. Privilegiare alimenti vegetali infatti significa agire per contenere l’impatto ambientale della nostra dieta, poiché emettono meno gas serra nell’atmosfera e consumano meno risorse naturali. Ricerche recenti hanno rivelato che il passaggio verso una dieta prevalentemente vegetale, senza però escludere nessun alimento, entro il 2050 potrebbe farci risparmiare fino a oltre 500 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
Nello specifico, il cous cous ha origini africane, come alimento tradizionale di tutto il Maghreb, ed è molto diffuso anche nell’Africa Occidentale, in Oriente e in Brasile. Deriva il suo nome dalla parola berbera “seksu” o “kesksu”, che significa “dalla bella forma” o “rotondo”. Tra i progenitori del moderno finger food, il cous cous si mangia tradizionalmente con tre dita prendendo da un piatto comune e formando una pallina da portare alla bocca. Ottimo testimone di come la cucina possa essere simbolo di integrazione e di condivisione. Il cous cous è diventato parte integrante anche della gastronomia del nostro Paese, come documenta la tradizionale Cous Cous Fest che San Vito Lo Capo, in Sicilia, gli dedica ogni anno a settembre. È un alimento che ha antenati in comune con la nostra pasta, soprattutto nell’esigenza di garantire la conservazione dei cereali per poterli avere a disposizione in cucina, anche a bordo delle navi, dopo lunghi periodi nei magazzini o nelle stive.
Le prime testimonianze italiane sul cous cous risalgono alla metà del Cinquecento quando il geografo Giovanni Battista Ramusio pubblica il trattato “Delle navigazioni et viaggi” in cui raccoglie testimonianze di vari Paesi e, nel capitolo dedicato all’Africa, racconta le abitudini alimentari delle sue popolazioni.
Proprio dalla dominazione araba in Sicilia questo alimento entra nella nostra tradizione culinaria, prendendo piede nella seconda metà dell’Ottocento, quando l’antropologo Giuseppe Pitré nel suo saggio sugli usi e i costumi del popolo siciliano lo descrive come una “Vivanda in Sicilia dai saraceni lasciata”. Ci pensa, poi, Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana, a inserirlo tra le ricette tipiche italiane a fine Ottocento.
Una leggenda siciliana torna con la memoria a Re Salomone che, sembra, riuscì a curare la propria inappetenza causata dalle pene d’amore per la Regina di Saba proprio grazie a un impasto di semola e spezie del tutto simile all’attuale cous cous.
Come per la pasta, ne esistono diverse varietà nel mondo, anche se il più diffuso è senza dubbio quello di semola di grano duro. Ce ne sono anche di vari formati: a semola grossa, media e fine, indicata ad esempio per i dolci. Le stime più aggiornate dell’IGC (International Grain Council) evidenziano per il 2022 una produzione globale di frumento duro di 32,9 milioni di tonnellate (+7,4% rispetto alla campagna precedente).
La scelta degli ingredienti, la loro selezione e la cura di tutti i passaggi produttivi sono i fattori che definiscono gli standard di sicurezza alimentare: il Cous Cous con verdure cotto al vapore Ohi Vita è senza conservanti, condito con olio extravergine di oliva italiano e confezionato in atmosfera protettiva. È ottimo anche per una dieta vegetariana o vegana, e può essere arricchito a piacimento con della verdura fresca o altri ingredienti semplici per un veloce e completo pasto estivo.