Torna al blog

Alla riscoperta del fico, non solo secco

27/01/2023
copywriter-ohi-vita
Sostenibilità

La coltura del fico, attualmente in declino in Italia ma economicamente molto redditizia, è un ottima risposta per recuperare i terreni altrimenti persi in agricoltura. A questa conclusione è giunto il progetto Ficus carica, un’antica specie con grandi prospettive, finanziato e condotto dall’Università di Pisa che ha approfondito le conoscenze su questa pianta grazie ad un team di genetisti, chimici, fisiologi vegetali, entomologi, arboricoltori e analisti sensoriali del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali.

 

Spiega la professoressa Barbara Conti, coordinatrice del progetto:

 

“Sin dall’antichità e anche oggi, soprattutto nei paesi meridionali del bacino Mediterraneo, il fico fornisce un importante alimento di base anche grazie alla sua grande produttività che dura sino a 50 anni con una produzione annuale di circa 40-100 chili per pianta”.

 

“Tuttavia, In Italia la coltivazione del fico è in netto declino: nel 1960 occupava 60mila ettari, oggi solo 2.000, che producono l’1% della produzione mondiale e tutto questo a fronte di una costante crescita dei terreni salini marginali che nel nostro Paese sono oggi oltre 400mila ettari. Il rilancio di questa coltura è dunque strategico anche in considerazione del quindicesimo obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che punta a proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile del suolo, in particolare foreste, paludi, montagne e zone aride”.

 

I ricercatori dell’Università di Pisa hanno lavorato due anni, dal 2020 al 2022, arrivando a sequenziare il genoma del fico con un metodo innovativo che ha consentito loro di indagare la performance di questa pianta in condizioni di elevata salinità. I risultati hanno così confermato che è una coltura ideale per il recupero dei terreni salini marginali. La salinità del terreno non determina infatti una variazione degli zuccheri totali e dei principali componenti dei frutti. Anzi, le capacità difensive della pianta migliorano.

 

La coltivazione di fico in Italia è concentrata al Sud e, più precisamente, in tre regioni: Calabria, Campania e Puglia, dove è presente oltre il 90% della produzione nazionale. I frutti del fico sono tradizionalmente impiegati all’interno di due filiere: quella del fresco e quella del trasformato, soprattutto per la produzione di fichi secchi.

 

Negli ultimi tempi, però, stiamo assistendo a un costante incremento degli impianti di fico e alla richiesta di nuove piante: oggi, nella provincia di Cosenza, sono presenti circa 2.000 ettari di ficheti e un vivaio specializzato per la produzione di piante di Dottato bianco di Cosenza, particolarmente adatte all’essiccazione. In Campania, invece, la coltivazione prevale in particolare nel Cilento dove trova terreno la Dop Fico Bianco del Cilento, mentre in Puglia sono presenti circa 500 ettari a ficheto destinati prevalentemente alla produzione di frutti freschi nella varietà Petrelli. Si tratta, epr lo più, di imprenditori che stanno investendo in nuovi impianti, proprio per la capacità del fico di resistere e contrastare i cambiamenti climatici.