Infuso di finocchio
Ingredienti
Benessere
Agevolano la digestione
Mantengono la pressione sanguigna
Promuovono la salute delle ossa e dei denti
Lo sapevi che
Quando si parla di finocchio bisogna, prima di tutto, distinguere tra due varietà della stessa pianta: il finocchio, inteso come ortaggio, e il finocchietto, inteso come pianta aromatica presente in tutta l’area del Mediterraneo.
Il finocchio selvatico ha come nome scientifico quello di Foeniculum vulgare e, grazie alle sue qualità decisamente aromatiche e gradevoli, viene utilizzato da secoli, tanto in cucina nelle preparazioni gastronomiche di numerosi paesi quanto come rimedio di medicina naturale fin dai tempi degli antichi Greci e dei Romani. I semi di finocchio derivano il proprio nome dal fatto che le foglie della loro pianta ricordano il fieno, che in latino si dice appunto foenum, ma non sono propriamente semi: si tratta, più che altro, di frutti, precisamente di acheni, con un unico seme che ha un rivestimento duro, proprio come accade nel girasole.
Originario dell’Europa meridionale, il Foeniculum vulgare cresce spontaneo in tutta l’area del Mediterraneo anche se, come coltivazione, inizia a essere praticata solo intorno al 1500. Dei suoi aromatici semi ne erano appassionati tanto gli antichi Greci quanto i Romani: alle sue proprietà venivano attribuite simbologie connesse al vigore, tanto in campo militare quanto in quello sessuale.
Il medioevo non apprezza certo di meno i semi di finocchio inserendoli nei vari erbari medicali per la cura di una grande varietà di malanni. Nel suo libro Il Tesoro, il poeta fiorentino del 1200 Brunetto Latini racconta come anche gli animali siano in grado di utilizzare i semi di finocchio a scopi curativi: Donnola è una bestiuola piccola, più lunga alcuna cosa che ‘l topo, e odiala il topo molto, e la serpe, e la botta. E quando si combatte con loro, ed ella è morsa da loro, ella incontanente corre al finocchio, ovvero alla cicerbita, e mangiane, ovvero ch’ella ne dentecchia. E quando ha presa questa sua medicina, ella incontanente torna alla battaglia.
Infine, ricordiamo come l’espressione “lasciarsi infinocchiare” derivi dall’abitudine di offrire spicchi di finocchio a chi sta per acquistare del vino: le sostanze aromatiche in esso contenute migliorano il gusto rendendo apprezzabile anche un vino scadente.
Da dove viene
Lo scrupoloso lavoro per realizzare l’infuso di finocchio Ohi Vita inizia dalla selezione delle materie prime, tutte coltivate secondo i criteri rigorosi del disciplinare biologico.
Un uso consapevole della risorsa suolo, l’eliminazione dell’impiego di sostanze chimiche e la valorizzazione delle migliori tecniche agronomiche in relazione al prodotto rappresentano i punti di forza di una filiera controllata e certificata in tutte le sue fasi.
La certificazione biologica assicura che ogni singolo e prezioso ingrediente presente nel bouquet di questo equilibrato infuso sia privo di additivi e lavorato senza l’impiego di conservanti.
CHI LO FA PER VOI
Confezionato per VéGé Retail S.r.l. da Prontofoods S.p.A., S. Olcese, GE.
Sostenibilità
Con attenti e rigorosi controlli sulla qualità di tutta la filiera, gli ingredienti presenti in questo infuso rappresentano la sintesi migliore per uno stile di vita sano e in sintonia con la natura.
Dalla terra alla tazza: i semi di finocchio selezionati per questo infuso ricevono la massima cura per la piena valorizzazione delle loro caratteristiche nutrizionali e gustative. Il tutto con l’obiettivo di garantire la sostenibilità di un prodotto in grado di rispettare il contesto ambientale e agricolo in cui viene coltivato e di curare tutti i dettagli in ogni fase che ne riguarda la raccolta e la commercializzazione.
Come non sprecare
Le bustine degli infusi, una volta consumate, si possono utilizzare in molti modi diversi e per tante funzioni: bastano un po’ di fantasia e di buona volontà.
I filtri possono essere utilizzati per profumare l’acqua calda del bagno immergendoli in fase di riempimento della vasca. Le bustine, una volta asciutte, trovano invece un gradevole impiego nella profumazione di cassetti e di mobili, oppure per eliminare i cattivi odori dal frigo. Facendo prima bollire dell’acqua assieme ai filtri consumati dell’infuso è possibile preparare un rigenerante pediluvio. In giardino o sul terrazzo, le bustine sono utili anche per concimare le piante: basta aprirle e mescolare l’infuso con il terreno, una combinazione che si rivelerà molto proficua per fertilizzare le piante.
Smaltire in modo corretto il packaging di un prodotto è il nostro contributo alla tutela dell’ambiente e all’economia circolare, che promuove il riutilizzo della materia fin quando è possibile e utile.
L'astuccio è di cartone.
La bustina è di materiale misto.
Verifica i sistemi di smaltimento del tuo Comune
Qualità certificata
Coltivare secondo i criteri del biologico significa operare per la salvaguardia dell’ambiente, prestando attenzione alla salubrità dei terreni e preservando il territorio e la comunità che lo abita.
L’agricoltura biologica esclude l’uso di prodotti chimici di sintesi e nasce dalla volontà di offrire un prodotto naturale e genuino, che riduca al minimo l’impatto ambientale e rispetti l’integrità dei luoghi di produzione. Selezionando le proprie scelte in modo responsabile, anche i consumatori sono chiamati a condividere un comune progetto di sostenibilità ambientale.
Biologico
L’agricoltura biologica, disciplinata dai Reg. CE n. 834/2007 e CE n. 889/2008, è basata sulle migliori pratiche ambientali, la tutela della biodiversità e delle risorse naturali.