COUS COUS CON VERDURE COTTO AL VAPORE
Ingredienti
Valori Nutrizionali
Benessere
Promuove il buon funzionamento del metabolismo e la salute cardiovascolare
Un appagante senso di sazietà
Protezione dell’apparato gastro-intestinale e fonte naturale di vitamina A e di vitamina E
Antiossidanti naturali
Lo sapevi che
Tra i progenitori del moderno finger food, il cous cous si mangia tradizionalmente con tre dita prendendo da un piatto comune e formando una pallina da portare alla bocca. Ottimo testimone di come la cucina possa essere simbolo di integrazione e di condivisione.
Il cous cous ha origini africane, ma è a pieno titolo parte anche della gastronomia del nostro Paese, come documenta la tradizionale Cous Cous Fest che San Vito Lo Capo, in Sicilia, gli dedica ogni anno a settembre. È un alimento che ha antenati in comune con la nostra pasta, soprattutto nell’esigenza di garantire la conservazione dei cereali per poterli avere a disposizione in cucina, anche a bordo delle navi, dopo lunghi periodi nei magazzini o nelle stive.
Le prime testimonianze italiane sul cous cous risalgono alla metà del Cinquecento quando il geografo Giovanni Battista Ramusio pubblica il trattato “Delle navigazioni et viaggi” in cui raccoglie testimonianze di vari Paesi e, nel capitolo dedicato all’Africa, racconta le abitudini alimentari delle sue popolazioni.
Proprio dalla dominazione araba in Sicilia questo alimento entra nella nostra tradizione culinaria, prendendo piede nella seconda metà dell’Ottocento, quando l’antropologo Giuseppe Pitré nel suo saggio sugli usi e i costumi del popolo siciliano lo descrive come una “Vivanda in Sicilia dai saraceni lasciata”. Ci pensa, poi, Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana, a inserirlo tra le ricette tipiche italiane a fine Ottocento.
Una leggenda siciliana torna con la memoria a Re Salomone che, sembra, riuscì a curare la propria inappetenza causata dalle pene d’amore per la Regina di Saba proprio grazie a un impasto di semola e spezie del tutto simile all’attuale cous cous.
La curcuma, invece, è una pianta erbacea della famiglia delle Zingiberacee ed è nota anche come “zafferano delle Indie”. Tradizionalmente è propria della cucina e della cultura mediorientale oltre che della medicina Ayurvedica, tanto che in alcune zone dell’India viene portata al collo delle ragazze come promessa di matrimonio.
Da dove viene
Il cous cous è l’alimento tradizionale di tutto il Maghreb, ma è molto diffuso anche nell’Africa Occidentale, in Oriente e in Brasile. Oltre che nel nostro Paese.
Deriva il suo nome dalla parola berbera “seksu” o “kesksu”, che significa “dalla bella forma” o “rotondo”. Come per la pasta, esistono diverse varietà di cous cous nel mondo, anche se il più diffuso è senza dubbio quello di semola di grano duro. Ce ne sono anche di vari formati: a semola grossa, media e fine, indicata ad esempio per i dolci. Le stime più aggiornate dell’IGC (International Grain Council) evidenziano per il 2022 una produzione globale di frumento duro di 32,9 milioni di tonnellate (+7,4% rispetto alla campagna precedente).
CHI LO FA PER VOI
Confezionato per VéGé Retail S.r.l. nello stabilimento di Via del Progresso, 32 – 36064 Colceresa (VI).
Sostenibilità
Contribuire a preservare la salute del pianeta per una crescita e uno sviluppo responsabili passa anche da un’alimentazione bilanciata e salutare che preveda un maggiore apporto di proteine vegetali.
Quando parliamo di sostenibilità ci riferiamo anche alle scelte che orientano i nostri consumi. Una consapevolezza sempre più diffusa in campo alimentare: privilegiare alimenti vegetali infatti significa agire per contenere l’impatto ambientale della nostra dieta. I vegetali e i loro derivati emettono meno gas serra nell’atmosfera e consumano meno risorse naturali. Se prodotti inoltre riducendo l’impiego di sostanze chimiche aiutano anche a conservare la fertilità dei suoli. Ricerche recenti hanno rivelato che il passaggio verso una dieta prevalentemente vegetale, ma senza escludere nessun alimento, entro il 2050 potrebbe farci risparmiare fino a oltre 500 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
Come non sprecare
Pronto al consumo e facile da preparare, il Cous Cous cotto al vapore Ohi Vita 100% vegetale offre anche tante possibilità in cucina dentro frittate e polpette.
Si può gustare freddo in insalata o, in appena due minuti, può essere scaldato in padella come nel microonde. Una volta aperto, può essere conservato in frigorifero fino a due giorni. Qualora ne avanzasse un po’, un’idea sfiziosa è senz’altro quella di realizzare delle gustose polpette. Le polpette di cous cous sono un secondo piatto che si prepara in poco tempo: basta aggiungere al cous cous un paio di uova come legante e del formaggio per insaporire e, quindi, formare con le mani delle polpettine, che possono essere fritte nell’olio di semi oppure preparate in umido con della salsa di pomodoro.
Smaltire correttamente il packaging di un prodotto è il nostro contributo alla tutela dell’ambiente e all’economia circolare, che promuove il riutilizzo della materia fin quando è possibile e utile. La confezione è in plastica. Verifica le condizioni di smaltimento del tuo Comune.
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Qualità certificata
Ingredienti 100% vegetali e olio extravergine di oliva italiano per un mix equilibrato, subito pronto e nutriente.
La scelta degli ingredienti, la loro selezione e la cura di tutti i passaggi produttivi sono i fattori che definiscono gli standard di sicurezza alimentare. Il Cous Cous con verdure cotto al vapore Ohi Vita è senza conservanti, condito con olio extravergine di oliva italiano e confezionato in atmosfera protettiva. Ottimo anche per una dieta vegetariana o vegana.