Frutta e verdura: i consumi in calo e la perdita dei loro benefici naturali, preziosi per la salute
Il cambiamento climatico, che mette in crisi i raccolti, e l’aumento dei prezzi, che obbliga a contenere gli acquisti, stanno determinando effetti di ricaduta sempre più marcati sulle scelte di consumo degli italiani, portando ad una riduzione sensibile delle vendite di frutta e verdura.
Con questi volumi di acquisto, oggi il consumo individuale di frutta e verdura è sceso sotto la soglia minima di 400 grammi per persona e le 5 porzioni quotidiane (five a day), che sono la quantità raccomandata dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana che promuove il nostro benessere psico-fisico.
Si tratta di una perdita tanto più preoccupante dato che si registra nel Paese che è la culla della Dieta Mediterranea e ne custodisce i valori basati sul consumo di prodotti freschi e di stagione, come fondamento di una alimentazione corretta e bilanciata.
Lo rivelano i dati messi a disposizione da Coldiretti sull’andamento del mercato ortofrutticolo nel 2022: complessivamente la frutta ha registrato un calo medio delle vendite pari all’8% rispetto al 2021, mentre gli acquisti di ortaggi sono diminuiti del 10%. Nello specifico, per la frutta il calo più consistente riguarda le pere (-17%), seguite da arance e uva da tavola (- 11%), pesche e kiwi (-8%), ed anche le vendite di mele, che si confermano comunque il frutto nazionale più consumato, sono calate del 5%.
In questo modo, sottolinea Coldiretti, nel 2022 il consumo di frutta degli italiani è risultato poco più del 50% di quello registrato nel 2000.
A diminuire mediamente del 10% sono stati anche gli acquisti di ortaggi, con diminuzioni che arrivano fino al 22% per i fagiolini. Solo i cavoli registrano un volume di acquisto leggermente superiore al 2021, ma anche le patate, che pure restano le più gradite dagli italiani, hanno subito una riduzione pari al 7%, mentre i pomodori hanno segnato un calo del 6%, e le carote, l’ultimo ortaggio sul podio, un -5%.
Ma il consumo di frutta e verdura rappresenta uno dei pilastri di una dieta salutare per l’apporto di nutrienti preziosi quali carboidrati, fibre, vitamine, Sali minerali e antiossidanti, che esercitano una funzione protettiva per il nostro organismo. Al contrario, non consumare le cinque porzioni raccomandate di frutta e verdura significa esporsi al rischio aumentato di sviluppare diversi disturbi, in primo luogo dell’apparato gastro-intestinale. Già i dati relativi al biennio 2020-2021 rivelavano che solo l’8% della popolazione italiana si atteneva alla quantità raccomandata, con poco più della metà (58%) che invece inseriva soltanto 1-2 porzioni di frutta o verdura al giorno, ma nel 2022 la situazione è sensibilmente peggiorata.
Il fenomeno è ancora più grave perché riguarda soprattutto i bambini e gli adolescenti, che ne consumano ancora meno del 50% del loro fabbisogno giornaliero. Un grave rischio per lo sviluppo dell’obesità infantile e di tutte le malattie ad essa collegate.
Anche per questo, nel 2021 il ministero della Salute ha pubblicato il documento “Salute a portata di mano: Decalogo per il consumo di frutta e verdura”, con lo scopo di promuoverne il consumo da parte delle famiglie: una serie di indicazioni riassuntive e pratiche pensate per sensibilizzare i genitori ad includere adeguate quantità di prodotti vegetali, secondo i principi della sana alimentazione e della stagionalità, che rende sempre più sostenibili le nostre scelte alimentari, a vantaggio delle persone e del pianeta.