Con 339 mila tonnellate all’anno, la frutta e la verdura bio portano l’Italia sul podio del consumi
Il successo dell’agroalimentare nel futuro prossimo passa dalle coltivazioni bio, dall’export, dagli investimenti in tecnologia e dai Distretti Industriali. Mentre a tavola il cibo del futuro parlerà sempre più biologico e chilometro zero, sostenibile e tracciabile. Sono i dati emersi dall’undicesima edizione di Food for Future, Future for Food che ha ricordato come
le vendite alimentari bio in Italia nel 2021 abbiano raggiunto il valore di 4,6 miliardi di euro. All’interno di un settore, l’agroalimentare Made in Italy, che nel 2021, ha espresso un valore di 538 miliardi di euro e rappresentato il 25% del Pil. Con l’export italiano che ha segnato il record di 52 miliardi di euro.
Ma come sarà il cibo del futuro? Genuinità, autenticità e sostenibilità sono alla base delle scelte del consumatore. L’83% degli italiani, quando sceglie cosa mangiare è attento all’impatto sulla salute, mentre il 93,5% riutilizza il cibo che avanza da pranzi e cene per ridurre gli sprechi. Nel Food Delivery 1 su 2 sceglie la sostenibilità e il 65% di chi ordina a domicilio punta al cibo a km 0.
La notizia è che il biologico tiene. Nonostante le congiunture. Soprattutto tiene nei consumi di verdura e frutta. Sono, infatti, 339 mila le tonnellate di frutta e verdura biologica consumate in Italia nel 2021. Cso Italy (Centro Servizi Ortofrutticoli) e Made in Nature, progetto sul biologico europeo finanziato dall’Unione europea, raccontano come i consumi italiani di frutta bio siano in consolidamento: sul podio svettano carote e patate ma si registra anche una crescita esponenziale delle zucchine con un +70% e delle fragole con un +34% nel mercato bio.
Insomma, complessivamente si registra una minore spesa ma, quando è possibile, non si sacrifica la qualità dei prodotti, come dimostra il contenimento del mercato ortofrutticolo biologico rispetto alla riduzione di quello convenzionale. Spiega Paolo Bruni, presidente Cso Italy, “Il bio tiene bene anche grazie al contributo del progetto Made in Nature, che promuove i valori del biologico in Europa”. Il progetto, finanziato dall’Unione europea, promuove i consumi e la conoscenza dei prodotti biologici in Italia, Francia, Germania e Danimarca anche grazie alla collaborazione di aziende leader del settore.
Nel 2021, informa una nota, la Danimarca rimane stabile al primo posto dei consumi di frutta e verdura biologica con una quota del 13%, i tedeschi ne hanno consumate circa 811mila tonnellate,ma anche il mercato francese cresce registrando un +4,9%.