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Sostenibilità, accoglienza e gastronomia: il nuovo enoturista in 10 punti
02/11/2022
Sostenibilità
Nuove tendenze come il nature bathing, gli hub gastronomici, il wine glamping. Ma anche solidi pilastri di cui non si può fare a meno come preservare il patrimonio attraverso il turismo, sviluppare l’offerta innovandola e arricchendola, una rete per integrare prodotti e servizi turistici, la connessione tra aree urbane e rurali, nuove forme di comunicazione e di promozione.
Sono le Linee Guida in 10 punti per lo Sviluppo dell’Enogastronomia nel Turismo così come raccolte dall’Enit, l’agenzia nazionale per il turismo.
- IL VINO TRA CULTURA E TRADIZIONE: l’Italia vanta 526 vini certificati, 6 beni materiali e immateriali riconosciuti come patrimonio dell’umanità, 3 città creative Unesco per l’enogastronomia, 2 Paesaggi riconosciuti dalla Fao. Primati, questi, a cui si aggiungono i paesaggi rurali storici che da nord a sud caratterizzano il Belpaese.
- OLTRE LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E SOCIALE: un vero driver di viaggio: nella ricerca, ben 7 turisti italiani su 10 si dichiarano più propensi a visitare un’azienda di produzione se questa ha in essere progetti di sostegno alla comunità locale.
- VIVERE GLI SPAZI APERTI: la pandemia ha portato una rinnovata voglia di stare all’aria aperta, di vivere luoghi di produzione vitivinicola. I vigneti sono passati dall’essere semplici luoghi produttivi a spazi dove vivere esperienze come pic-nic e cene in vigna. Oltre a proposte attive ed educative nella direzione della vendemmia per turisti che può attirare l’interesse di oltre la metà degli appassionati.
- NATURE BATHING: oltre a trattamenti a base vino, le cantine italiane hanno iniziato a offrire proposte di rilassamento e di immersione nella natura quali, ad esempio, i corsi di yoga e pilates o le lezioni di arte nei vigneti. L’interesse dei turisti italiani è forte: segna un 50% per le spa a tema vino e un 40% per i corsi di pittura.
- GLI HUB ENOGASTRONOMICI: il modo rurale entra in città. I turisti culturali urbani scoprono il patrimonio vitivinicolo e agroalimentare e visitano sempre più spesso le aree rurali. Ecco le vigne urbane, i mercati che divengono esperienziali, i musei del gusto che diventano hub e che uniscono mondi geograficamente distanti. Il 60% degli italiani gradirebbe trovarli una volta giunto a destinazione.
- L’ACCOGLIENZA IN CANTINA A 360 GRADI: non solo visite, degustazioni ed esperienze intorno al vino. Il 48% degli italiani desidera pernottare in un albergo tematico, il 25% in glamping (campeggio glam, ovvero alla moda), il 68% pranzare o cenare in cantina. Si va a strutturare così un’accoglienza a 360 gradi che soddisfa la crescente esigenza del turista di vivere un’esperienza completa a tema vino.
- IL CAMBIAMENTO: oggi il turista ricerca nuove e più coinvolgenti esperienze in grado di emozionarlo, arricchirlo, soddisfare le sue più svariate esigenze. Il mercato sta cambiando, e questo processo è stato accelerato dalle crisi che si sono succedute in quest’ultimo biennio.
- LE NUOVE CONNESSIONI DEL VINO: in Italia il vino si unisce alla storia, al design e alle arti dando vita a espressioni uniche: cantine site in dimore storiche e castelli, così come in edifici contemporanei realizzati da architetti di fama nazionale ed internazionale, aziende con installazioni artistiche visitabili dal pubblico o con eventi musicali, letterali, teatrali.
- L’EVOLUZIONE DEL MARKETING: dalle neuroscienze al digitale, il marketing del turismo del vino sta cambiando. Nuove esperienze di metaverso, nft, gaming e realtà aumentata. Le degustazioni digitali sono apprezzate dai turisti sia nel pre che nel post-experience (rispettivamente dal 48% e dal 50% dei turisti italiani).
- LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA: le risorse di cui l’Italia dispone – i prodotti agroalimentari e vitivinicoli, la cultura enogastronomica, gli attrattori e le esperienze, il brand Made in Italy – vanno valorizzate in modo sistemico per essere sempre ai vertici in un mercato sempre più competitivo.