Possono aiutare le nostre difese immunitarie e consumano meno risorse naturali: la sostenibilità degli alimenti di origine vegetale secondo una ricerca australiana
Dall’inizio della pandemia, sempre di più siamo interessati a conquistare uno stile alimentare che possa sostenere le difese immunitarie per aumentare la nostra capacità di resistenza. Le ricerche online focalizzate su “alimenti che potenziano l’immunità” sono infatti aumentate addirittura del 350%. E ciò che conta notare è che gli alimenti consigliati come più salutari sono quelli di origine vegetale, che sono anche i più sostenibili per il pianeta. Lo rivela uno studio condotto dall’Università di Queensland.
I ricercatori australiani hanno studiato report provenienti da diversi paesi, da cui è emerso che l’83% dei 2.556 cibi consigliati per potenziare le difese immunitarie è di origine vegetale.
“Sebbene non vi siano prove che un singolo alimento garantisca l’immunità dalle malattie infettive, la dieta di una persona può influenzare la sua salute e la sua suscettibilità alle malattie– ha spiegato Danielle Gallegos, uno dei coautori della ricerca -. Studi clinici hanno dimostrato che una dieta povera di alcuni alimenti di origine vegetale, come la vitamina D, lo zinco e i fito-nutrienti aumenti il rischio di infezione. Infatti, i sei gruppi di alimenti più frequentemente raccomandati sono vegetali, tra cui verdure a foglia verde, noci e frutta e verdura ricca di licopene come i pomodori”.
Circa l’impatto ambientale degli alimenti consigliati, Ayesha Tulloch, un altro degli autori dello studio, ha messo in luce come l’impronta ambientale media degli alimenti comunemente raccomandati per “rafforzare l’immunità” sia di solito inferiore rispetto a quella degli alimenti che non sono raccomandati. In sostanza, i cibi che ci aiutano a stare in forma consumano meno risorse naturali per essere prodotti e sono disponibili per un maggior numero di persone e per le generazioni future.
Individuati cinque tipi di degrado ambientale legato ad emissioni di gas serra nell’atmosfera, all’uso del suolo, all’impiego di acqua dolce, alla acidificazione del suolo e alla eutrofizzazione degli ambienti acquatici a causa di sostanze inquinanti, lo studio ha rilevato che gli alimenti più comunemente raccomandati per sostenere il nostro sistema immunitario sono quelli generano meno emissioni di CO2 e richiedono meno uso di suolo, mentre hanno un impatto significativo sulle risorse idriche e gli ambienti acquatici.
“Consentire al pubblico di cambiare le abitudini alimentari e il consumo di cibo verso pratiche più sostenibili è complesso e richiede una combinazione di approcci, e le informazioni online non dovrebbero essere trascurate in questo mix – ha concluso Gallegos, presentando lo studio -. In tempi di crisi, quando è più probabile che le persone cerchino informazioni, c’è un’opportunità in più per interagire con il pubblico online e creare consapevolezza su un cambiamento comportamentale vantaggioso”.
Sapere che i cibi che ci fanno bene, fanno bene anche all’ambiente, è sicuramente un motivo in più per scegliere uno stile di vita salutare, all’insegna dell’armonia con la natura.