Il Festival dei 5 colori di Tropea: quando una corretta alimentazione vuol dire prevenzione
Bianco come il cavolfiore e le mele, rosso come il pomodoro e le ciliegie, blu-viola come i mirtilli e le barbabietole, verde come broccoli e spinaci, giallo/arancio come le carote e la zucca. Ecco i cinque colori del nostro benessere, che non devono mai mancare in una dieta equilibrata e varia. Così come sono cinque le porzioni di frutta e verdura che dovremmo consumare quotidianamente per garantirci il giusto apporto di minerali, vitamine e anti-ossidanti. Per approfondire i temi del benessere legato al cibo e a corretti stili di vita, si terrà a Tropea, dal 18 al 22 maggio prossimi, il “Festival dei 5 colori”, dedicato alla Dieta Mediterranea che è stata riconosciuta per il quinto anno consecutivo come il miglior regime alimentare a livello globale.
Nato dall’idea dell’Associazione Pancrazio, che raccoglie giovani studenti di medicina, farmacia e biologia impegnati a promuovere la cultura della salute e del benessere, il Festival si pone in continuità con “Dammi il 5”, il progetto nazionale realizzato nelle scuole in collaborazione con SID (Società Italiana di Diabetologia), SIC (Società Italiana di Cardiologia) e SIP (Società Italiana di Pediatria), con il patrocinio del CONI.
Mangiare bene sempre di più vuol dire avere cura della propria salute, privilegiando la qualità rispetto alla quantità, in una prospettiva di prevenzione, che è la vera parola chiave di questa prima edizione del “Festival dei 5 colori”.
Necessaria soprattutto adesso, visto che a causa della pandemia, che ha modificato negativamente le abitudini quotidiane di gran parte della popolazione, sono quasi 23 milioni gli italiani che sono aumentati di peso, il 44% dei bambini e il 32% degli adulti, rischiando così di andare incontro a una molteplicità di fastidi e disturbi.
“Abbiamo costruito nelle scuole un percorso di educazione alimentare dinamico che possa coinvolgere direttamente i bambini e le loro famiglie – ha spiegato Maria Teresa Carpino, vicepresidente dell’Associazione Pancrazio –. Da questo importante coinvolgimento nasce l’idea del Festival. I pasti sono per tradizione un significativo momento di socialità, in tutte le culture. Parlarne con personaggi di rilievo, in una cornice ricca di iniziative divertenti e incontri interessanti, ci permetterà di metterne in luce il valore”.
Alle cinque giornate prenderanno parte personalità di prestigio nazionale e internazionale come Walter Willett, professore di Epidemiologia e nutrizione alla Harvard School of Public Health, Alessandra Graziottin, Rossana Berardi, Francesco Cognetti, Giordano Beretta e Saverio Cinieri, Agostino Consoli e Ciro Indolfi, ma anche esponenti del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo come Piero Angela e Luca Ward.
Al centro dell’iniziativa la Dieta Mediterranea, insieme ai temi legati alla sostenibilità dei sistemi agroalimentari e delle nostre scelte quotidiane, alle potenzialità dei cibi del futuro e alla nutraceutica.
“Mangiare correttamente, combattere la sedentarietà, ridurre il consumo di alcool, non fumare e proteggersi dal sole sono abitudini che è importante seguire per fare prevenzione primaria – ha spiegato Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia –. Ciò è particolarmente importante perché dal 10 al 30% dei pazienti contagiati dal Covid-19 ha una nuova malattia chiamata PASC, che si caratterizza con palpitazioni, dolore al torace, difficoltà respiratorie, tachicardia e intolleranza all’esercizio fisico nei mesi successivi all’infezione”.
Il ricco programma del Festival è pensato per tutte le fasce d’età, e, accanto ai convegni con gli esperti, prevede momenti ludici e sportivi, come tornei di calcetto e beach volley, e iniziative come la “5mila passi”, una camminata alla scoperta delle bellezze artistiche della città per promuovere l’importanza del movimento quotidiano nella prevenzione del sovrappeso e come occasione di incontro e socializzazione.
“L’interazione tra stili di vita e abitudini alimentari errate – ha spiegato Antonino De Lorenzo, direttore del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata – incide fortemente sullo sviluppo di patologie. Per questo la Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento (DIMIR), ricca in frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio d’oliva è molto indicata come strumento di prevenzione primaria. Gli studi del mio gruppo di ricerca hanno dimostrato come questi alimenti si associno a un miglioramento significativo dello stato di salute”.
E allora tutti a Tropea per conoscere i segreti e i piaceri del benessere che passa per una sana alimentazione, divertendosi in compagnia e…. mangiandone di tutti i colori. A partire dalle cipolle rosse, tipica produzione locale dalle straordinarie proprietà benefiche.