Il termine “Halloween” risale al Settecento e derivare dal termine scozzese All Hallows’Eve, cioè “vigilia di tutti i Santi” (in scozzese la parola eve è even, talvolta contratta in e’en o een). Il riferimento è, appunto, alla notte tra il 31 ottobre e il 1° di novembre.
Pare, infatti, che le usanze americane legate a questa ricorrenza, che oggi anche in Italia sono molto seguite e imitate, derivino dalle tradizioni pagane celtiche portate negli Stati Uniti da chi nell’Ottocento emigrava verso il Nuovo Mondo.
Tradizioni legate allo scorrere delle stagioni agricole e al passaggio tra la fine dei mesi di luce e l’inizio dei mesi di buio che veniva celebrato con scherzi, divertimenti e riti propiziatori come segno di buon auspicio.
Anche in ambito religioso Allhallowtide è una festività celebrata fin dal Medioevo in moltissimi Paesi cattolici e rappresenta i tre giorni consecutivi della vigilia di Ognissanti, il giorno di Ognissanti e il 2 novembre, commemorazione dei defunti. Il dibattito su chi vede l’origine di questa tradizione nell’usanza pagana di origine celtica e chi nell’usanza religiosa di origine cristiana ha molte sfaccettature, ma perlopiù si concorda nel ritenerle in stretta correlazione.
Che sia per ringraziare gli spiriti per i raccolti estivi e imbonirli perché non impediscano la fertilità dei campi nei mesi invernali o per celebrare i santi e i martiri, le celebrazioni di questa festività comprendono il recitare filastrocche, il girare per le case vestiti in modo spaventoso chiedendo del cibo e il fare delle smorfie o degli scherzi a chi non ne offre. Se però un tempo erano i mendicanti e i meno abbienti ad andare in giro a chiedere qualche sostentamento come aiuto per affrontare la stagione invernale, oggi sono i bimbi a suonare di porta in porta travestiti da streghe, fantasmi, cadaveri, diavoli o figure simili che richiamano il mondo dell’aldilà, recitando la tradizionale formula: “dolcetto o scherzetto?”.
I dolci tradizionali preparati per questa ricorrenza sono solitamente composti da ingredienti “poveri” e comuni, come albume, miele, frutta secca, cioccolato, biscotti e spezie come cannella, chiodi di garofano e semi di finocchio. Spesso poi, visto che la raccolta in molti paesi avviene in questo periodo dell’anno, comprendono le mele, candite o caramellate e magari rivestite da granella di noci e nocciole e, ovviamente, l’immancabile zucca, uno dei simboli decorativi e gastronomici più diffusi di Halloween.
In quest’occasione ci si può divertire insieme ai bimbi a realizzare biscotti e dolcetti monoporzione come muffin e cupcake, che si possono offrire a chi si presenta alla porta in cerca, più che altro e appunto, di dolcetti. Utilizzando stampini a tema, a forma di pipistrelli, streghe volanti, zucche, ragni, gatti (neri) e fantasmi, basterà scatenare la più raccapricciante fantasia per decorarli nel modo più pauroso e impressionante possibile.
Insieme ai dolcetti tradizionali, o come alternativa sana e sostenibile, si possono proporre snack più leggeri ma sfiziosi e sostanziosi, come chips di zucca o mix di frutta a guscio e frutta essiccata, ad esempio il Protein Mix Ohi Vita, l’Active Mix Ohi Vita o l’Energy Mix Ohi Vita, spuntini golosi e nutrienti, ricchi di fibre, sali minerali e vitamine che forniscono l’energia necessaria per affrontare le scorribande serali di casa in casa e a scandire bene: “dolcetto o scherzetto”, magari recitando una filastrocca in rima, tipo “Dolcetto o scherzetto? O mi dai un buon dolcetto o ti becchi uno scherzetto!”. Oltre che inventando scenette o balletti a tema per “spaventare” e divertire chi è chiamato a rifornire gli avventori di qualche leccornia senza incappare, appunto, in uno scherzetto.