31 ottobre, arrivano i mostri! Sono i biscotti di Halloween e sono buonissimi

Il termine “Halloween” risale al Settecento e derivare dal termine scozzese All Hallows’Eve, cioè “vigilia di tutti i Santi” (in scozzese la parola eve è even, talvolta contratta in e’en o een). Il riferimento è, appunto, alla notte tra il 31 ottobre e il 1° di novembre.

 

Pare, infatti, che le usanze americane legate a questa ricorrenza, che oggi anche in Italia sono molto seguite e imitate, derivino dalle tradizioni pagane celtiche portate negli Stati Uniti da chi nell’Ottocento emigrava verso il Nuovo Mondo.

 

Tradizioni legate allo scorrere delle stagioni agricole e al passaggio tra la fine dei mesi di luce e l’inizio dei mesi di buio che veniva celebrato con scherzi, divertimenti e riti propiziatori come segno di buon auspicio.

 

Anche in ambito religioso Allhallowtide è una festività celebrata fin dal Medioevo in moltissimi Paesi cattolici e rappresenta i tre giorni consecutivi della vigilia di Ognissanti, il giorno di Ognissanti e il 2 novembre, commemorazione dei defunti. Il dibattito su chi vede l’origine di questa tradizione nell’usanza pagana di origine celtica e chi nell’usanza religiosa di origine cristiana ha molte sfaccettature, ma perlopiù si concorda nel ritenerle in stretta correlazione.

 

Che sia per ringraziare gli spiriti per i raccolti estivi e imbonirli perché non impediscano la fertilità dei campi nei mesi invernali o per celebrare i santi e i martiri, le celebrazioni di questa festività comprendono il recitare filastrocche, il girare per le case vestiti in modo spaventoso chiedendo del cibo e il fare delle smorfie o degli scherzi a chi non ne offre. Se però un tempo erano i mendicanti e i meno abbienti ad andare in giro a chiedere qualche sostentamento come aiuto per affrontare la stagione invernale, oggi sono i bimbi a suonare di porta in porta travestiti da streghe, fantasmi, cadaveri, diavoli o figure simili che richiamano il mondo dell’aldilà, recitando la tradizionale formula: “dolcetto o scherzetto?”.

 

I dolci tradizionali preparati per questa ricorrenza sono solitamente composti da ingredienti “poveri” e comuni, come albume, miele, frutta secca, cioccolato, biscotti e spezie come cannella, chiodi di garofano e semi di finocchio. Spesso poi, visto che la raccolta in molti paesi avviene in questo periodo dell’anno, comprendono le mele, candite o caramellate e magari rivestite da granella di noci e nocciole e, ovviamente, l’immancabile zucca, uno dei simboli decorativi e gastronomici più diffusi di Halloween.

 

In quest’occasione ci si può divertire insieme ai bimbi a realizzare biscotti e dolcetti monoporzione come muffin e cupcake, che si possono offrire a chi si presenta alla porta in cerca, più che altro e appunto, di dolcetti. Utilizzando stampini a tema, a forma di pipistrelli, streghe volanti, zucche, ragni, gatti (neri) e fantasmi, basterà scatenare la più raccapricciante fantasia per decorarli nel modo più pauroso e impressionante possibile.

 

Insieme ai dolcetti tradizionali, o come alternativa sana e sostenibile, si possono proporre snack più leggeri ma sfiziosi e sostanziosi, come chips di zucca o mix di frutta a guscio e frutta essiccata, ad esempio il Protein Mix Ohi Vita, l’Active Mix Ohi Vita o l’Energy Mix Ohi Vita, spuntini golosi e nutrienti, ricchi di fibre, sali minerali e vitamine che forniscono l’energia necessaria per affrontare le scorribande serali di casa in casa e a scandire bene: “dolcetto o scherzetto”, magari recitando una filastrocca in rima, tipo “Dolcetto o scherzetto? O mi dai un buon dolcetto o ti becchi uno scherzetto!”. Oltre che inventando scenette o balletti a tema per “spaventare” e divertire chi è chiamato a rifornire gli avventori di qualche leccornia senza incappare, appunto, in uno scherzetto.

La regina dell’autunno, la zucca, ci regala i suoi piccoli scrigni di benessere e gusto

Ottimi per integrare i cereali e lo yogurt a colazione, nell’impasto del pane o per insaporire macedonie e insalate, i Semi di zucca decorticati bio Ohi Vita rappresentano un’importante fonte di fibre, di vitamine e di antiossidanti subito disponibili.

 

La zucca, da cui derivano questi curiosi semi, è più propriamente un frutto che una verdura, oltre che rappresentare uno dei prodotti più amati nel periodo autunnale e invernale. Le sue origini sono però incerte e controverse. In Messico sono stati ritrovati semi di zucca che risalgono al Neolitico, ma la zucca era conosciuta anche dagli antichi Egizi e presso le popolazioni mediorientali.

 

In Italia furono forse gli Etruschi a coltivarle per primi, ma probabilmente furono introdotte dai navigatori Fenici approdati alle foci dei fiumi italici. In Nord America la zucca era un alimento base della dieta delle popolazioni locali, e proprio qui i coloni impararono a coltivarla, favorendo la sua introduzione in Europa insieme alla patata e al pomodoro. Probabilmente la spiegazione risiede nel fatto che a seconda della specie di appartenenza le diverse zucche hanno avuto origini diverse: le specie Benincasa, Coccinia, Lagenaria e Luffa per esempio arrivano dall’Asia sud orientale e dall’Africa, mentre la Cucurbita e la Sicana nascono nelle Americhe.

 

Oggi la zucca è uno tra gli ortaggi più diffusi, consumati ed apprezzati a tutte le latitudini, anche perché può essere utilizzata in tutte le sue parti: polpa, fiori e, appunto, semi. I semi oleosi sono a tutti gli effetti un alimento molto versatile e dall’elevata densità nutrizionale per la ricchezza di sostanze nutrienti e antiossidanti che contengono, tanto da essere definiti dei veri superfood. Magnesio, rame, fosforo e manganese, infatti, sono essenziali per favorire il buono stato di salute di cellule e tessuti e per promuovere la corretta funzionalità del sistema nervoso e dell’apparato muscolare.

 

I semi sono anche ricchi di vitamine: oltre a quelle del gruppo B, contengono vitamina C, che rafforza il sistema immunitario, e vitamina E, utile per contrastare i processi di invecchiamento. Anche il buon contenuto di acido linoleico Omega-6, dà il suo contributo alla salute del cuore e di tutto il sistema circolatorio. Senza dimenticare l’elevato contenuto di cucurbitina dei semi di zucca che completa il profilo nutrizionale di questi piccoli scrigni di buone qualità.

 

I Semi di zucca bio della linea Ohi Vita non solo sono ricavati da zucche coltivate secondo il Disciplinare biologico, che esclude l’impiego di sostanze chimiche, ma sono anche 100% italiani.

 

Certificati con il logo Euro leaf, che dal 2010 viene apposto alle coltivazioni biologiche corrispondenti agli standard di qualità fissati dall’Unione Europea per il settore bio, questi semi sono ricchi di sostanze antiossidanti e riducono il rischio di esposizione a residui di sostanze indesiderate perché derivano da coltivazioni che ne escludono l’impiego.

Zuppe d’autunno, il comfort food che fa bene. Meglio se con cereali e legumi

Fuori fa freddo, magari piove e la giornata è uggiosa: niente di meglio di una bella zuppa calda per ritemprare corpo e spirito. Le zuppe, infatti, vero e proprio concentrato di benessere, durante le stagioni più rigide scaldano, nutrono, saziano e corroborano, ma anche rincuorano e confortano con il loro calore e i loro mille sapori.

 

                                               Oltre al fatto che sono semplici e veloci da preparare, complete dal punto di vista nutrizionale, ipocaloriche e adatte quindi a ogni regime alimentare, offrono la possibilità di combinare insieme gli ingredienti più vari, costituendo una scelta azzeccata in tutte le occasioni, soddisfacente anche per i palati più esigenti grazie alla loro versatilità.

Nata per sfamare più bocche con poco, esigenza propria della tradizione contadina e popolare che con le scarse risorse a disposizione si ingegnava a portare in tavola piatti che potessero garantire la maggiore quantità di energia con il minor dispendio possibile, la zuppa è stata in tempi recenti grandemente rivalutata, assumendo via via sempre maggior apprezzamento gastronomico.

 

Oggi nel prepararla ci si può sbizzarrire agendo di creatività e fantasia, sperimentando nuove frontiere del gusto nell’equilibrare aromi e sapori per realizzare ogni volta una zuppa diversa, in base ai gusti personali e alla disponibilità del mercato (altro che “solita zuppa”!). Un piatto della cosiddetta cucina “povera” la cui origine si perde nella notte dei tempi ma il cui termine risale in realtà al XVI secolo e deriva dalla voce gotica suppa, ossia “fetta inzuppata”, e si riferisce alla possibilità di recuperare il pane raffermo inzuppandolo in acqua o brodo bollente. Una portata anche altamente sostenibile, quindi, che permette eventualmente di riutilizzare le rimanenze della dispensa e che si inserisce perfettamente in una positiva condotta antispreco.

In particolar modo, l’abbinamento di cereali e legumi proposto dalla zuppa con farro biologico Ohi Vita, visto l’alto contenuto di proteine vegetali, vitamine, sali minerali e fibre dei fagioli e del farro ha un potere nutrizionale elevatissimo, fornendo un apporto eccezionale sia dal punto di vista salutistico che da quello ambientale. Un piatto fumante e saporito che mette d’accordo tutti i palati e che si può modificare a piacimento con le erbe e le spezie preferite. Unito a una porzione di verdura di stagione, poi, da aggiungere in cottura o da mangiare a parte, rappresenta un pasto sano e completo.

 

Zuppa di cereali e legumi

Ingredienti (per 4 persone)

280 g di zuppa con farro Ohi Vita

2 spicchi d’aglio

1 pomodoro secco

1 cipolla

1 foglia d’alloro

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva Ohi Vita

Sale e pepe

 

Procedimento

Mondare gli spicchi d’aglio e la cipolla e tritarli finemente; sciacquare accuratamente il pomodoro secco e tagliarlo a pezzetti.
Versare in una pentola (preferibilmente dal fondo spesso) l’olio, unire il trito di aglio e cipolla, il pomodoro secco e la foglia d’alloro e far insaporire per qualche minuto a fuoco dolce.
Nel frattempo, sciacquare sotto acqua corrente il misto di legumi e cereali.
Aggiungere il misto di legumi e cereali nella pentola e versare circa 1,5 litri di acqua calda o brodo di verdura (la quantità di acqua dipende da quanto si desidera asciutta o brodosa la zuppa; durante la cottura, il liquido deve comunque coprire completamente la preparazione. Se dovesse asciugarsi troppo, aggiungere un altro po’ di acqua calda).
Coprire la pentola con il coperchio e continuare la cottura per circa 1 ora, mescolando di tanto in tanto, finché i legumi saranno teneri ma non sfatti.

Regolare di sale e pepe e servire.

25/10/23, Giornata mondiale della pasta. A ciascuno il suo formato (e il suo sugo)

Star della cucina italiana, la pasta si colloca ai primissimi posti tra gli alimenti più consumati e amati al mondo. Protagonista di innumerevoli rappresentazioni iconiche nel cinema e nell’arte, nonché di accese dispute sui procedimenti per condirla o sulla veridicità della ricetta più precisa e fedele alla tradizione, questo alimento è talmente sano, gustoso e ricco di qualità che il 25 ottobre del 1995, durante il primo Congresso mondiale dei produttori di pasta, l’Unione Italiana Food e l’International Pasta Organization (IPO) hanno deciso di dedicare questa giornata al promuoverne e diffonderne le numerose caratteristiche.

Energetico, sostenibile, alla portata di tutti e altamente benefico dal punto di vista nutrizionale, un piatto di pasta come portata principale (o anche unica, se abbinata con criterio) del pasto rappresenta una scelta più che felice.

 

Una scelta che, grazie ai suoi carboidrati complessi a lento assorbimento, è in grado di fornire a lungo energia e senso di sazietà per i commensali di tutte le età e provenienze.

 

L’unica “difficoltà”, se così si può chiamare, è soltanto quella di decidere quale pasta prediligere, tra l’ampissimo ventaglio di tipologie esistenti (pare siano circa trecento). Le varianti di pasta, infatti, sono forse le più numerose che un alimento possa vantare. Intanto, la prima macro selezione: secca, fresca o ripiena? All’uovo o di sole acqua e farina? E di quale farina? E poi, il formato: lunga, corta, elicoidale… più tutte le rispettive sottocategorie. Ognuno comunque infine sarà accontentato.

 

Una volta scelto il tipo di pasta, bisognerà però poi affidarsi al tiro di molte monetine per uscire dall’impasse del come condirla… per tagliare la testa all’indecisione ci si può basare, oltre che sul proprio gusto personale e su cosa offre la dispensa, sul migliore accostamento con il formato di pasta scelto o sulla fedeltà alle tradizioni locali. Ma ci sono comunque dei grandi classici – diciamo così – che non stancano mai e che sono universalmente amati.

 

Prima di tutto e ovviamente, la pasta al pomodoro. Da quando si è cominciato ad abbinare il pomodoro alla pastasciutta, nell’Ottocento, questo è senz’altro uno dei sughi più diffusi e apprezzati in Italia e nel mondo, realizzato, come valore aggiunto, con pochi e semplici ingredienti. Anche se può essere vero che a volte le cose più semplici risultano le più delicate da realizzare, è anche evidente che un sugo di pomodoro è alla portata di tutti: la natura e la buona qualità degli ingredienti necessari bastano da sole.

 

Pomodoro, olio e basilico, oltre a riprendere i colori della bandiera nazionale sono, insieme alla pasta stessa, i cardini della dieta mediterranea, tanto giustamente lodata per la sua salubrità e per il pregevole apporto nutrizionale che contribuisce in maniera fondamentale alla conduzione di uno stile di vita sano, equilibrato e sostenibile (tanto da essere stata riconosciuta come Patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO nel 2010).

 

La modernità dell’industria conserviera viene in aiuto rispetto alla possibilità di avere gli ingredienti per un sugo di pomodoro a disposizione tutto l’anno e alla comodità di averlo addirittura già pronto se, come spesso può accadere, non abbiamo tempo di cuocerlo. Con il sugo al basilico biologico Ohi Vita, che agli ingredienti di base unisce la “santa triade aromatica” (cipolla, carota, sedano) il gusto è subito in tavola. E se si amano i sapori delle verdure, il ragù vegetale Ohi Vita rappresenta senz’altro un’occasione nutriente e gustosa per avere subito pronto un piatto completo. Le verdure di questo prodotto della linea Ohi Vita conservano infatti intatte tutte le loro proprietà nutritive a vantaggio di un’alimentazione sana, equilibrata e salutare. Un’ottima soluzione che rispetta il territorio da cui originano le verdure, riducendo al minimo l’impatto ambientale, anche in termini di contenimento dei consumi idrici ed energetici. Insomma, tutto il gusto di un prodotto 100% italiano, certificato secondo valori che testimoniano la cura della terra e della natura.

Nutriente e senza lattosio: il formaggio grattugiato che insaporisce tradizione e creatività

Naturalmente privo di lattosio e con il 25% di sale in meno, il Formaggio grattugiato Ohi Vita è indicato per chi ha una specifica intolleranza a questa componente e vuole controllare il quantitativo di sale nella propria dieta. Con tutto il gusto delicato e fragrante del formaggio, pronto per insaporire piatti della tradizione e ricette creative, si propone infatti come un mix di formaggi prodotti da latte 100% italiano, senza conservanti né lattosio.

 

Senza dimenticare che scegliere prodotti con meno sale aiuta a limitarne il consumo giornaliero, come prevenzione per mantenere un buono stato di salute. E che, con 30 gr di proteine per 100 gr di prodotto, il formaggio grattugiato apporta nutrienti utili per dare energia e sostenere una vita attiva nel segno del benessere.

 

Una leggenda racconta di come trasportando il latte in otri ottenuti dagli stomaci degli agnelli, grazie anche al calore e al movimento del viaggio, alcuni uomini si accorsero della sua coagulazione.

 

Da qui la “scoperta” del formaggio, il cui nome deriva da “formos”, termine che i greci usavano per indicare il paniere in cui riponevano la cagliata.

 

Certamente i nostri antenati, prima di arrivare alla preparazione del formaggio, hanno conosciuto il consumo di un alimento nutriente come il latte, fino a comprendere che unendolo a caglio, calore e sale si poteva avviare l’arte casearia, i cui primi rudimenti sembrano risalire ai pastori che circa 18mila anni fa popolavano la Mesopotamia. Anche se il documento più antico sulla trasformazione del formaggio è un bassorilievo sumero del terzo millennio a.C., in cui sono raffigurati alcuni sacerdoti impegnati nella lavorazione del latte.

 

Delle origini del formaggio raccontano anche la mitologia e la letteratura greche, secondo le quali Zeus venne nutrito con il latte e i formaggi della capra Amaltea. Ippocrate ne elogia le proprietà nutrienti, mentre Platone descrive un regime alimentare in cui il formaggio è l’alimento base. Durante le olimpiadi antiche, la dieta degli atleti prevedeva che traessero energia dal formaggio mescolato a farina, olio di oliva, frutta e miele.

 

Anche in epoca romana al formaggio viene assegnato un ruolo importante nell’alimentazione, ad esempio, dei legionari: Virgilio racconta come la loro razione giornaliera di pecorino avesse proprio la funzione di ridurre la fatica quotidiana, mentre Plinio il Vecchio nel primo secolo d.C. costruisce un vero e proprio elenco dei prodotti caseari italici più conosciuti a Roma. Nel Medioevo, invece, il consumo di formaggi si diffonde soprattutto grazie ai monasteri per conservare le eccedenze di latte e avere cibi nutrienti e sostanziosi da consumare nell’arco di tutto l’anno.

Il formaggio grattugiato Ohi Vita è un mix equilibrato e fragrante di formaggi a pasta dura e a pasta cotta prodotti da latte vaccino al 100% italiano. Naturalmente privo di lattosio e con una ridotta componente di sale, viene lavorato nel rispetto dei migliori standard di sicurezza alimentare per la realizzazione di un prodotto di qualità, gustoso ed equilibrato.

Con il 25% di sale in meno, è una ottima soluzione senza conservanti, adatta anche per i vegetariani.

 

Semi oleosi, superfood ricchi di nutrimenti e gusto per l’autunno

I semi oleosi sono un alimento dalle tante proprietà nutrienti e antiossidanti. Una dieta che ne introduca abitualmente il consumo, promuove il benessere dell’uomo e insieme tutela la sostenibilità nutrizionale. Perché questi piccoli tesori si possono rivelare interessanti e vantaggiosi sia per variare in modo salutare le fonti proteiche alimentari sia per la loro versatilità in cucina che permette di creare piatti completi e snack sfiziosi.

Basta  aggiungerli alle insalate e alle verdure cotte, ma anche a primi piatti a base di cereali o in accompagnamento alle proteine che decidiamo di consumare.

 

I semi oleosi sono un gruppo di alimenti noti come fonte di proteine vegetali, il che li rende un’ottima scelta anche per vegetariani e vegani. Ovviamente a patto di consumarne la giusta quantità integrandoli in una dieta bilanciata.

 

I Semi di lino bio Ohi Vita, con il loro gusto delicato simile alla nocciola, entrano da protagonisti nelle insalate, nelle minestre, nello yogurt. Hanno una grande versatilità e possono essere utilizzati anche al posto delle uova nei dolci vegani: tre cucchiai di semi macinati uniti a tre cucchiai di liquido sostituiscono un uovo in ogni preparazione.  Grazie al loro apporto di Omega-3 e di acido linoleico Omega-6, i semi di lino fanno parte della nostra alimentazione e integrano il nostro benessere, arricchendo muesli, insalate, torte salate e dolci, pane e grissini. Il termine “lino” deriva dal greco e significa “filo” per il suo uso precoce nell’industria tessile sin dall’antichità: in Georgia esistono tracce del suo utilizzo come fibra risalenti a oltre 30mila anni fa e sappiamo che gli Egizi avvolgevano le loro mummie in bende di semi di lino.

 

I Semi di zucca decorticati bio Ohi Vita sono perfetti per integrare i cereali e lo yogurt a colazione, nell’impasto del pane o per insaporire macedonie e insalate. Composti da grassi per circa il 50%, da carboidrati per il 24% e per il 18% da proteine vegetali, questi semi oleosi sono una vera miniera di oligoelementi come fosforo, zinco, ferro, magnesio e selenio. Oggi la zucca è uno tra gli ortaggi più diffusi, consumati ed apprezzati a tutte le latitudini, anche perché può essere utilizzata in tutte le sue parti: polpa, semi e fiori come alimenti; e la buccia, una volta essiccata, diventa materiale per fabbricare piatti, vasi, cucchiai e pure strumenti musicali.

 

I Semi di sesamo decorticati Ohi Vita sono piccole riserve di benessere e di energia, con un elevato contenuto di proteine e carboidrati. Ottimi nell’impasto di pane e grissini, per arricchire insalate e nell’impanatura delle polpette, uniscono in modo unico le loro eccezionali proprietà antiossidanti con una insuperabile versatilità di impieghi in cucina. Il sesamo è una pianta erbacea della famiglia delle Pedaliaceae, originaria dell’India e dell’Africa. I suoi semi si mangiano interi o decorticati, secchi o tostati, ma vengono anche utilizzati come materia prima per l’estrazione di un ottimo olio alimentare. Dai residui della spremitura dei semi di sesamo si ricava anche una farina molto ricca di minerali come il calcio, di grassi nobili e di sapore intenso.

 

I Semi di girasole decorticati bio Ohi Vita entrano alla perfezione nell’impasto del pane, per arricchire yogurt, macedonie e insalate, ma anche da soli, come snack gustoso e rompi fame. Pronti all’uso, nutrienti e ricchi di minerali come il magnesio, dolci e sapidi assieme, croccanti ma con il cuore delicato, ricchissimi di acidi grassi essenziali sono perfetti e salutari non solo per chi fa sport. l girasole ha come nome scientifico quello di Helianthus annuus ed è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originaria dell’America. Dopo aver solcato l’Atlantico con gli esploratori spagnoli nel XVI secolo, il girasole si è diffuso rapidamente in Europa, anche se, all’inizio, veniva più che altro seminato per la sua fioritura appariscente. Questo fiore, infatti, in cima a un fusto che può raggiungere anche i due metri di altezza, ha un disco centrale che può raggiungere anche i 50 centimetri dio diametro e produrre fino a 8.000 semi che misurano anche un centimetro di lunghezza.

 

I Semi di chia bio Ohi Vita,ideali con succhi di frutta, frullati e macedonie oppure dentro zuppe e creme di verdura, sono sempre e comunque un ottimo apporto di croccantezza e gusto: un vero e proprio toccasana per il contenuto di vitamine e di omega 3. Sono i semi di una pianta, la Salvia hispanica, che appartiene alle Lamiacee come la menta, la salvia comune e la lavanda. Originari del Messico e del Guatemala, fanno parte dell’alimentazione dell’uomo da oltre 5500 anni.

 

I Semi di papavero bio Ohi Vita si rivelano ottimi nell’impanatura di polpette di carne o di pesce, ma anche nei dolci, nelle insalate e nel pane. Una spinta di gusto a tanti piatti e portano in tavola un’ottima fonte di vitamine e proteine. Il papavero appartiene alla famiglia delle papaveraceae e si ritiene sia originario della Turchia e, da lì, si sia diffuso in Europa. Secondo gli antichi Greci rappresenta sia il sonno che l’oblio, tanto che il dio dei sogni, Morfeo, viene rappresentato con un mazzo di papaveri fra le mani.

 

Infine, i Semi misti bio Ohi vIta integrano tanti benefici in un equilibrato mix con tutte le proprietà nutritive dei semi di girasole, di zucca e di lino. Perfetto assieme ai cereali e al muesli nella prima colazione oppure per rendere croccante e gustosa un’insalata o una merenda con lo yogurt e la frutta.  L’alto contenuto di minerali, come magnesio, rame, fosforo e manganese, e di proteine rendono questi semi un vero e proprio concentrato di energia e benessere.

I benefici di mangiare integrale: il tris è servito

ll riso rappresenta la fonte alimentare primaria per oltre la metà della popolazione mondiale: solo in Asia oltre 2 miliardi di persone assumono dal riso e dai suoi derivati tra il 60 e il 70% del loro fabbisogno calorico. Ohi Vita propone il Tris di riso integrale ricco di fibre vegetali a tutti coloro che desiderano una alimentazione sana ed equilibrata come fonte di benessere quotidiano.

 

Un equilibrato mix composto da riso parboiled, pensato per offrire una soluzione di facile e veloce preparazione che con soli dieci minuti di cottura rende disponibili tutti i benefici che derivano dal consumo di alimenti integrali.

 

Proposto qui in tre varietà diverse, lungo, rosso e nero, il riso integrale costituisce un alimento altamente digeribile, energetico, fonte di fibre e consigliato nelle diete ipocaloriche per il senso di sazietà che induce. Anche grazie alla quantità e alla qualità delle proteine che nei cereali integrali sono superiori a quelle dei cereali raffinati e all’elevato contenuto di fibre insolubili, promuove la corretta funzionalità dell’apparato gastrointestinale e favorisce la salute del sistema cardiocircolatorio.

 

La presenza di vitamine del gruppo B rende il riso integrale un alimento prezioso per il buon funzionamento del metabolismo, mentre la ricchezza di minerali, come fosforo e potassio, favorisce il benessere psicofisico. È, inoltre, un’ottima fonte di ferro ed è consigliato per contrastare coliti e infiammazioni intestinali, per la sua azione antiossidante e antinfiammatoria. Senza dimenticare che contiene diverse sostanze antiossidanti nel rivestimento dei chicchi e risulta, inoltre, una buona fonte di sali minerali come selenio, ferro, calcio, zinco e manganese, tutti elementi benefici che supportano il corretto funzionamento dell’organismo e che aiutano a prevenire i processi di invecchiamento.

 

Una storia antica di benessere, è quella del riso. Che viene attualmente coltivato in 113 paesi e in tutti i continenti del globo, fatta eccezione per l’Antartico. In Europa il riso inizia a essere noto fin dal VI secolo a. C., ma viene trascurato come alimento ed utilizzato dai Greci e dai Romani come rimedio medicinale. Soltanto in Italia si coltivano oggi più di cinquanta varietà di riso, che differiscono per forma e dimensioni del chicco, così come per gusto e contenuto nutrizionale. E se il riso è uno degli alimenti che, con la pasta, ha accompagnato lo sviluppo della cucina in Italia, con tutte le varietà regionali, saranno i Futuristi con il loro Manifesto della cucina del 1931 a metterli in contrapposizione, indicando la modernità del riso rispetto alla tradizionale pasta. Il riso, infatti, romperebbe con il passato prestandosi a essere cucinato in vari modi, servito in diverse forme e abbinato in diversi colori, spaziando dagli antipasti ai dolci, con una velocità di digestione che non arreca danno alla chimica gastrica. A questa presa di posizione, seguì un’accesa polemica e, all’epoca, l’Ente Nazionale Risi si schierò con i Futuristi.

 

Al di là delle dispute moderniste, in molte culture il riso riveste tradizionalmente significati simbolici. In Occidente, lanciato agli sposi, subito dopo il matrimonio, rappresenta un augurio di felicità e fecondità; in Oriente, rappresenta la vita e l’abbondanza. In India, poi, viene offerto alle divinità dalle giovani donne per trovare un marito. Presso il popolo Gouro, in Costa d’Avorio, il riso è associato al potere poiché chi non ne dispone, non può esercitare alcun tipo di autorità.

 

La collaborazione diretta con gli agricoltori, la selezione delle materie prime migliori e filiere controllate in tutte le fasi produttive, insieme ad una lavorazione dell’alimento ridotta al minimo necessario per preservarne l’integrità nutrizionale, garantiscono la qualità finale di questo prodotto, ideale per realizzare una varietà di ricette calde e fredde e numerosi abbinamenti con verdure, carne e pesce.

16/10/23: Giornata mondiale dell’alimentazione. La giusta attenzione per la salute delle persone e del pianeta

La Giornata mondiale dell’alimentazione, che ricorre il 16 ottobre di ogni anno, è stata promossa dalla FAO a partire dal 1979 per celebrare la data di fondazione dellOrganizzazione – avvenuta nel 1945 – e per sensibilizzare la coscienza collettiva sul problema della fame nel mondo e sull’importanza fondamentale di adottare un regime alimentare sano ed equilibrato.

 

Il tema dedicato quest’anno all’evento, che si svolge all’interno del World Food Forum presso la sede della FAO a Roma, è Water is life, water is food, accompagnato dal motto già presente nel 2022 “Leave no one behind”.

 

L’accento verte quindi sul valore di una gestione consapevole delle risorse idriche sia per quanto riguarda il loro utilizzo sia per garantirne un’equa distribuzione per tutti, allo scopo di risolvere i problemi di approvvigionamento e preservare i sistemi alimentari acquatici.

 

È decisamente l’occasione giusta per ribadire comportamenti e buone pratiche da adottare quotidianamente per porre la giusta attenzione alle risorse disponibili utili per un sano sostentamento dell’organismo, proponendo una condotta anti-spreco non solo come obiettivo ma come vero e proprio diktat, per il benessere personale e collettivo.

 

La ricerca sugli alimenti e la conoscenza dei comportamenti alimentari da osservare in questo ambito sono talmente riconosciuti che non seguirli sarebbe una responsabilità nei riguardi non solo di noi stessi, ma anche degli altri e del pianeta in cui viviamo. E non bisogna pensare a questo come a una rinuncia ma come a un grande successo raggiunto, che ci aiuta e ci aiuterà sempre più a stare meglio.

 

Senza scomodare Feuerbach, che dell’interpretazione spesso equivocata del suo famoso motto “Noi siamo ciò che mangiamo” non andava troppo orgoglioso, basta fare caso al fatto che la parola vitto ha la stessa radice del verbo vivere, non solo perché senza cibo caschiamo a terra, ma perché il cibo con cui scegliamo di nutrire il nostro corpo e la nostra mente danno la misura di chi siamo e di come pensiamo.

 

Si possono riassumere poche e semplici indicazioni che, seguendo il parere unanime di nutrizionisti ed esperti di alimentazione, dovrebbero stare alla base di uno stile ideale per soddisfare adeguatamente il fabbisogno energetico quotidiano e per mantenersi in salute rispettando al meglio anche l’ambiente:

  • ogni pasto dovrebbe contenere tutte le tipologie di nutrienti, da alternare il più possibile e nella giusta proporzione (ovvero rispettando il caro vecchio binomio “vario ed equilibrato”): comporre quindi il menu con il 50% di fibre ovvero verdure crude o cotte, preferibilmente in maniera leggera, come a vapore o al salto, per mantenere inalterate le sostanze nutritive, e magari da mettere come prima portata del pasto per aiutare a controllare il livello di zuccheri nel sangue e quindi evitare picchi glicemici; il 25% di proteine legumi, uova, latticini, pesce, carne bianca o, da consumare con più moderazione, rossa (ricordando l’importanza di evitare in generale un consumo eccessivo di proteine di origine animale, che può essere poco sostenibile per salute e ambiente) – e il restante 25% di carboidrati prediligendo i cereali integrali, che offrono un maggior potere saziante e un rilascio più lento del loro potenziale energetico;

 

  • prevedere pasti bilanciati (colazione abbondante, spuntino, pranzo completo, merenda equilibrata, cena leggera per scongiurare possibili disturbi al sonno notturno), cercando di consumarli per quanto possibile agli stessi orari;
  • consumare ogni giorno 4-5 porzioni di frutta e verdura fresche e di stagione;
  • limitare il consumo di grassi saturi, alimenti processati e conservati e cotture prolungate;

 

  • mangiare e masticare senza fretta, per digerire meglio e rimanere sazi più a lungo;
  • consumare abitualmente la giusta quantità di frutta a guscio o semi oleaginosi, ricchi di acidi grassi salutari ed energizzanti;
  • utilizzare per i condimenti olio extravergine di oliva e moderare la quantità di sale, integrandolo con erbe aromatiche e spezie, succo di limone o aceto;
  • bere abbondantemente e frequentemente, preferibilmente fuori dai pasti, per mantenere un giusto grado di idratazione e favorire il benessere gastro-intestinale.

 

E che sia davvero un buon appetito per tutti!

13 ottobre: Giornata mondiale dell’uovo, per un futuro sano e sostenibile

L’uovo è un alimento fondamentale e insostituibile. Ecco una affermazione che sintetizza bene il senso di questa ricorrenza dedicata a uno dei cibi più incredibili che esistano. Istituito e promosso dalla International Egg Commission (IEG), organizzazione che rappresenta l’industria delle uova a livello globale e che fa parte della World Egg Organisation, il World Egg Day punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a focalizzare l’attenzione mondiale sull’enorme valore racchiuso in questo piccolo scrigno.

 

Celebrata per la prima volta a Vienna nel 1996, si ripete il secondo venerdì di ottobre di ogni anno.

 

E ogni anno viene assegnato a questa giornata un tema specifico: quello di quest’anno è “Eggs for a healthy future” (“Uova per un futuro sano”), a sottolineare l’importanza del ruolo delle uova nell’alimentazione e nel concorrere a combattere le comuni carenze nutrizionali in tutto il mondo.

 

Come recita infatti la sezione dedicata sul sito della IEG, “Tra le carenze nutritive più comuni in tutto il mondo ci sono il ferro e le vitamine D, A e B12, tutte presenti nelle uova. Grazie alla biodisponibilità dei loro nutrienti, le uova sono in grado di migliorare direttamente i risultati della salute umana in tutto il mondo, contribuendo a un futuro sano per tutti”.

 

Le uova sono nutrienti, quindi, ma anche gustosissime, sazianti, economiche e facili da reperire, ricchissime di vitamine, minerali, proteine nobili, aminoacidi e acidi grassi essenziali ad alto valore biologico e al contempo povere di grassi saturi e calorie. Consumate sin da tempi antichissimi, praticamente non hanno rivali in ambito nutrizionale.

 

Anche la SINU (Società Italiana Nutrizione Umana), riportando i risultati emersi da una serie di analisi sviluppate allo scopo di valutare l’impatto del consumo di uova, confermano che le uova, consumate in adeguate porzioni e frequenze di consumo, possono far parte di un modello alimentare salutistico”. Le loro più recenti linee guida indicano come un consumo di 4 uova a settimana sia più che consigliato.

 

Insomma, le qualità dell’uovo si sprecano, come si suol dire. Senza dimenticare che presenta numerosi altri benefici: propone infatti alcune delle proteine di origine animale più sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, come attestato sempre sul sito della IEG: “La produzione di uova è già una delle forme di produzione agricola più rispettose dell’ambiente”.

 

Grande è anche la loro estrema versatilità in cucina. Si può infatti scegliere di consumarle in una quantità di modi: sode, all’occhio di bue, strapazzate, in camicia, alla coque, barzotte, ripiene, fritte, battute con lo zucchero, in frittata, per salse, creme, gelati, dessert e impasti di base. E si abbinano divinamente a qualunque altro alimento adattandosi a tutti i tipi di menu grazie anche alla semplicità e alla velocità di preparazione che garantiscono.

 

In qualsiasi modo si scelga di prepararle, le ricette a base di questo alimento diventano maggiormente gustose e interessanti se si usano uova di qualità come le uova fresche biologiche Ohi Vita e le uova senza uso di antibiotici Ohi Vita:  uova 100% italiane e sottoposte a uno stretto regime di tracciabilità. La garanzia migliore perché raccontino provenienza, percorso di filiera e proprietà nutritive. Garanzie per il consumatore che vuole operare una scelta consapevole, sostenibile e di qualità.

Il tempo delle mele: proprietà e benefici di uno dei frutti più amati

Simbolo di desiderio, passione, tentazione, fecondità, ricchezza ma anche di inganno e discordia, la mela è protagonista di una quantità di eventi storici, leggende, fiabe, miti e modi di dire davvero innumerevole. E non c’è di che stupirsene, considerate l’ampissima diffusione e la grande importanza di cui ha goduto nel corso dei secoli.

 

Consumata in Asia centrale fin dal Neolitico, la mela si diffonde verso oriente e verso occidente attraverso la Via della Seta, conquistando l’Europa e via via tutto il mondo. In Italia, le prime coltivazioni di Malus domestica vengono avviate nel XIII secolo in Trentino-Alto Adige, a tutt’oggi leader nazionale nella produzione di mele, seguito da Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia e Campania.

 

Pur presenti quindi nell’alimentazione umana fin da tempi ancestrali, le mele non sono però sempre state come le conosciamo: rispetto ai tempi antichi, sono cresciute di dimensione, il loro sapore è più dolce e gradevole e le varietà sono notevolmente aumentate di numero. Oggi se ne attestano ben 7000, differenti per colore, consistenza e sapore.

 

Rosse, rosate, gialle, verdi, brune, con più o meno sfumature e venature, croccanti, tenere, farinose, più dolci o più acidule, le mele sono uno dei frutti (in realtà “falso frutto” perché il frutto vero è il torsolo che contiene i semi) più biodiversi del pianeta.

 

Nella sola Italia, le varietà selvatiche e le cultivar sono tantissime e presentano una quantità di aromi e caratteristiche organolettiche anche molto differenti tra loro. Già a citare le più famose l’elenco è lungo e vario, dalla Val di Non DOP (che comprende Golden Delicious, Renetta Canada e Red Delicious) alla Alto Adige IGP, da quella della Valtellina alla Mela Rossa Cuneo fino all’Annurca campana, tutte a denominazione IGP. E poi la Fuji, la Gala, la Stark, la Granny Smith: ce n’è veramente per tutti i gusti e – per quanto quasi la metà della produzione nazionale si concentri sulle varietà autunnali – disponibili tutto l’anno… E meno male, visto l’incredibile apporto salutare fornito dal consumo di questo incredibile pomo.

 

Il famoso detto “una mela al giorno…” (che non c’è neanche bisogno di concludere per sapere come finisce, tanto è noto) non è solo un modo di dire, insomma. Ricco di vitamine (B, C, E), sali minerali, fibre, flavonoidi e carotenoidi questo frutto svolge un’azione rinfrescante, idratante, antiossidante e disintossicante, oltre a tonificare il sistema nervoso e favorire i processi digestivi: un vero e proprio toccasana per l’intero organismo. Così a portata di mano, poi, è sotto ogni aspetto un supporto alimentare ideale, che non può mancare a qualunque età (non è un caso che sia uno dei primi alimenti inseriti nello svezzamento dei neonati, d’altronde).

 

Altro punto a favore delle mele, assai utile a incentivarne il consumo, è la loro estrema versatilità: in cucina si presta infatti a svariate preparazioni, dai primi piatti (da provare i canederli alle mele e il risotto con mela e speck) ai secondi (fresche o ridotte in salsa sono un più che degno accostamento di arrosti di maiale o di selvaggina, o di un prelibato pollo al curry) ai contorni (indovinato l’abbinamento con cavolo cappuccio o aringhe, ma sfiziosa anche quello di sole mele, affettate a spicchi molto fini, da impreziosire con qualche seme di cardamomo pestato, per un sapore da mille e una notte). Oltre, ovviamente, a un gran numero di dolci (pensare allo strudel può apparire scontato, ma di sicuro mai banale).

 

Le mele sono anche alla base di tantissimi prodotti: marmellate, sciroppi, gelatine, snack (le mele essiccate, magari accompagnate da una o due noci, sono un’ottima e salutare merenda). Tra le bevande di mele, popolarissimo risulta essere il sidro, da cui si ricava anche l’aceto di mele, prezioso ricostituente naturale e alternativa delicata rispetto all’aceto di vino. L’aceto di mele biologico Ohi Vita, ottenuto da mele 100% italiane, arricchisce di benessere e sapore le insalate come un polpettone. Oltre che rivelarsi un ingrediente furbo ad esempio per favorire la lievitazione di torte e panificati: provare per credere!