Cremoso, leggero, fresco e al gusto intenso del caffè: è lo YOGURT GRECO al caffè 0% grassi Ohi Vita

Quando l’aroma inconfondibile del caffè incontra la cremosità dello yogurt greco magro nasce lo Yogurt greco al caffè 0% grassi Ohi Vita: ottimo a colazione, così come in qualsiasi pausa della giornata, per uno spuntino goloso e naturale. Calcio, fermenti lattici, vitamine e proteine arricchiscono il profilo nutrizionale di un alimento che può diventare un’abitudine gratificante e naturale al tempo stesso.

 

Una ridotta componente liquida, una minore quantità di sodio e una elevata digeribilità rendono infatti lo yogurt greco un alimento molto nutriente, ottenuto soltanto dall’aggiunta al latte di due fermenti lattici, lo Streptococcus thermophilus e il Lactobacillus bulgaricus, e perciò indicato in una dieta varia ed equilibrata.

 

L’apporto di proteine che garantisce genera un appagante senso di sazietà, mentre i fermenti lattici che contiene possono contribuire alla buona funzionalità dell’intestino, favorendo l’equilibrio del microbiota da cui dipendono le nostre difese immunitarie.

Il ridotto contenuto di sodio, dovuto alla colatura per ripetute filtrazioni, fa dello yogurt greco un valido alleato nelle diete iposodiche o per chi soffre di pressione alta. Come fonte di Vitamine del gruppo B, soprattutto B12, e di Sali minerali come calcio e magnesio, lo yogurt greco può inoltre promuovere la corretta funzionalità del metabolismo e del sistema nervoso. Con un minor contenuto di lattosio e l’elevata digeribilità, si tratta di uno yogurt adatto a soddisfare specifiche esigenze alimentari.

 

Nella varietà al caffè, dalle proprietà toniche, energizzanti e digestive, lo yogurt greco si presta a essere un fine pasto delizioso, a cui si possono aggiungere gocce di cioccolato o semi oleosi o mandorle per un risultato ancora più goloso.

 

La consistenza fresca e compatta fa sì che lo yogurt greco sia oggi uno degli alimenti in crescita di gradimento a livello planetario.

 

Merito del tradizionale processo di colatura attraverso il quale viene prodotto, che ne determina il ricco profilo sensoriale e nutrizionale, caratterizzato da un contenuto maggiore di proteine e inferiore di sodio e lattosio, ma soprattutto da quella piacevole cremosità a cui è legato il suo grande successo.

 

La curiosità è che lo yogurt che conosciamo come greco, in realtà, è un alimento dalla storia millenaria che non ha origini elleniche, bensì balcaniche, in quanto deriva dalla tradizione gastronomica bulgara. Lo yogurt, “inventato” dagli antichi popoli nomadi dell’Asia, che scoprirono un po’ per caso che il latte conservato in otri ricavate dalle pelli degli animali fermentava, presto si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo grazie ai commercianti Fenici ed Egizi, e da allora si svilupparono diversi metodi di produzione.

 

Lo Yogurt greco al caffè 0% grassi della linea Ohi Vita è prodotto con latte 100% greco a Km 0, proveniente dalle fattorie che si trovano sulle colline della città di Drama, nella Grecia settentrionale. Tutte le fasi del processo produttivo, dalle materie prime alla distribuzione, sono tracciabili e rigorosamente monitorate sul piano della sicurezza alimentare e della qualità finale del prodotto, fino alla sua distribuzione con una logistica sempre più snella ed efficiente, a garanzia della freschezza e dell’integrità del prodotto.

 

Dalla mungitura del latte fino al confezionamento, infatti, tutte le fasi di produzione dello Yogurt greco al caffè 0% grassi Ohi Vita sono svolte seguendo i più rigorosi parametri di qualità, sotto il controllo di personale specializzato e nel rispetto dell’ambiente. Lo Yogurt greco al caffè 0% grassi Ohi Vita si conserva in frigorifero alla temperatura di 4° e, una volta aperto, va consumato entro due o tre giorni.

Il bello e il buono dell’acqua in cucina, anche quando è di mare

Che l’acqua sia uno degli elementi fondamentali per la cucina è una evidenza così quotidiana che quasi la sottovalutiamo. L’“invisibilità dell’evidenza” la chiamava Edgar Allan Poe, in uno dei gialli con cui ha scritto la storia del genere: ciò che ci sta davanti è proprio quello che vediamo di meno e siamo portati a sottovalutare. E l’acqua, così preziosa, così essenziale per la vita, lo è anche nella nostra gastronomia: bolliti, pastasciutta, stracotti, e ancora zuppe, brodi, marinature, bagnomaria, cottura al vapore, niente di tutto questo esisterebbe senza l’impiego dell’acqua in cucina.

 

Una presenza da protagonista che oggi viene sottolineata da una tendenza sempre più diffusa nel suo riunire intuizioni e suggestioni di grandi chef stellati con tradizioni popolari, magari povere, ma attente alla sostanza, cioè al sapore buono e gratificante della ricetta: stiamo parlando dell’impiego di acqua del mare in luogo dell’acqua dolce a cui aggiungere il sale.

 

L’uso dell’acqua marina a scopi alimentari affonda le sue radici nella storia dell’umanità. I primi a farne un metodo sono stati i Fenici che, da grandi navigatori quali erano, conoscevano l’importanza della conservazione dell’acqua dolce da bere, imparando così a far ricorso alle distese marine che percorrevano per cucinare. Un’abitudine e una sapienza che sono diventate un po’ il tratto caratteristico di tutti i marinai e i pescatori, come dimostrano molti piatti tipici del nostro Meridione.

 

Oggi sappiamo che l’acqua di mare conferisce sapidità ai piatti con un contenuto inferiore di cloruro di sodio rispetto al sale da cucina, circa il 13% in meno, a tutto vantaggio del nostro benessere. Rispetto a quella dolce, inoltre, l’acqua di mare contiene 92 elementi della tavola di Mendeleev, cioè quasi tutti quelli presenti in natura, risultando particolarmente ricca di microelementi preziosi per la salute come calcio, magnesio, zinco, ferro e iodio.

 

Ricordiamo però che se ci si volesse cimentare con l’uso alimentare dell’acqua marina, diventato un vero e proprio trend tra gli chef stellati, dopo il recupero della tradizione grazie allo spagnolo Ferran Adrià, occorre sempre impiegare acqua di mare microfiltrata confezionata.

 

Non solo perché nel nostro paese è proibito prelevare l’acqua di mare, per ragioni storicamente legate al monopolio statale del sale, ma anche perché oggi la presenza di batteri, residui di carburante, microplastiche ed altre sostanze potenzialmente nocive ne rende davvero pericoloso l’uso a scopo alimentare. Per questo, solo la sua depurazione può garantire l’eliminazione di tutte le eventuali presenze contaminanti indesiderate.

 

In cucina, il primo impiego a cui corrono il pensiero e la tradizione è proprio quello per realizzare ricette di mare: è infatti ottima per cuocere polpi e seppie, per preparare zuppe e sughi di pesce, risotti e fumetti. Senza dimenticare pietanze semplici ma gustosissime, come il pesce all’acqua pazza, con l’acqua di mare microfiltrata mescolata (“impazzita”) col vino bianco, o le freselle all’acquasale, in cui pomodorini, cetrioli, cipolle (da provare le Cipolle bio della linea Ohi Vita), e olio evo di qualità, incontrano la sapidità profumata dell’acqua di mare impiegata per ammorbidire quelle che venivano anche chiamate il “pane del marinaio”.

 

Meno scontato, ma altrettanto felice e ricco di sorprese è l’uso “innovativo” dell’acqua di mare anche in preparazioni che tradizionalmente non lo prevedevano: per esempio per cuocere pasta e riso, per lessare le patate ed altri ortaggi, oppure per preparare pizze e pane, per marinare carni e preparare salamoie, o ancora da nebulizzare su insalate e verdure alla griglia.

 

La creatività in cucina ha insomma trovato un altro ingrediente per sperimentare impieghi e accostamenti inediti o reinterpretare le tradizioni popolari più radicate. E si tratta anche di un impiego all’insegna della sostenibilità ambientale, perché consente di risparmiare acqua dolce, una risorsa da gestire in modo sempre più attento e responsabile.

L’orzo, un pieno di fresca energia per l’estate con il pesto e i pomodori

Plinio il Vecchio nella sua opera enciclopedica Naturalis Historia racconta che l’orzo, per l’energia che mette a disposizione di chi lo mangia, era addirittura uno degli alimenti base della dieta dei gladiatori, in forma di una polenta ottenuta sminuzzando i chicchi e cuocendoli con acqua bollente e sale.

 

Ricco di fibre, proteine, sali minerali e vitamine com’è, l’orzo è un cereale estremamente nutriente che può essere cotto velocemente al posto della pasta, quando viene eliminata la parte più esterna del suo chicco, come nell’Orzo perlato bio della linea Ohi Vita.

 

L’ingrediente principale di questa veloce e gustosa ricetta è, infatti, un alimento energetico indicato per tutte le età, che si rivela molto versatile e adatto per tante preparazioni: costituito per il 70% da carboidrati, per il 15% da fibre e per il 10% da acqua, lorzo, è un cereale dai mille benefici nutrizionali, che luomo conosce fin dalle origini della agricoltura nella Mezzaluna Fertile, dove rappresentava una delle prime e principali coltivazioni.

 

In effetti, oltre ad essere facilmente assimilabile, lorzo unisce al ricco contenuto nutritivo anche proprietà interessanti, per le sue virtù lenitive e rinfrescanti. La presenza di fibre aiuta la regolarità intestinale, riducendo ogni eventuale senso di gonfiore, e contribuisce a tenere sotto controllo il colesterolo cattivo, rivelandosi un ottimo alleato del nostro cuore. Le vitamine del gruppo B di cui è ricco sono inoltre utili per il buon funzionamento del sistema nervoso, e rendono l’orzo un alimento indicato nei passaggi stagionali perché contribuisce a contrastare la stanchezza e lo stress.

 

Riscoperto da qualche anno, dopo essere stato sostituito dal frumento di origine americana, più ricco di glutine e più adatto alla panificazione, lorzo è oggi al centro di una rivalutazione dovuta alla sua robustezza e resa come pianta.  È infatti l’unica pianta conosciuta tra le specie coltivate che può crescere a nord del circolo polare artico, a oltre 4000 metri di altezza in Tibet, così come nella fascia predesertica in medio Oriente. Meglio ancora se la coltivazione avviene secondo il metodo biologico, che esclude l’impiego di sostanze chimiche come l’Orzo perlato della linea Ohi Vita, un prodotto certificato con logo Euro-leaf, che ne attesta la provenienza da agricoltura 100% biologica.

 

Ne proponiamo una fresca ricetta per le calde giornate di questa estate.

 

Orzo, pesto leggero e pomodorini

 

 

Ingredienti (per 4 persone)

 

250 gr di Orzo perlato bio Ohi Vita 

300 gr di pomodorini

120 gr di basilico fresco

80 gr di pinoli

5 cucchiai di Olio extravergine di oliva bio Ohi Vita

50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato

1 spicchio d’aglio mondato e privato dell’anima

 

Procedimento

 

Sciacquare l’orzo perlato bio Ohi Vita sotto acqua corrente e metterlo, poi, a bollire per 20 minuti in una pentola d’acqua bollente.

Al termine, scolare e lasciare raffreddare.
Pulire e tagliare a metà i pomodorini, condirli con olio e sale in una ciotola e lasciare riposare.
Preparare il pesto leggero con le foglie di basilico pulite e asciugate, frullandole in un mixer con l’aglio, il parmigiano, i pinoli e l’olio.
Condire l’orzo con il pesto leggero e i pomodori conditi, mescolare delicatamente e servire decorando con qualche foglia di basilico.

Lo spuntino ricco di energia, gusto e benessere? Un Active Mix di frutta secca, uvetta e mirtilli rossi

La croccantezza sfiziosa di mandorle, noci del Brasile e anacardi tostati incontra la morbida dolcezza di uvetta e mirtilli rossi essiccati e infusi nel succo di ananas per offrire un prodotto ricco di fibre e sali minerali, adatto a ogni momento della giornata: ecco Active Mix della linea Ohi Vita.

 

Proteine, carboidrati, fibre, grassi monoinsaturi, sali minerali e vitamine, soprattutto E e del gruppo B: le mandorle, le noci del Brasile e gli anacardi hanno un profilo nutrizionale ricco che li rende ottimi alleati per proteggere le cellule dallo stress ossidativo, per contrastare l’ipertensione e il colesterolo cattivo e promuovere la salute del cuore. Active Mix è anche ricco in fosforo e magnesio ed è una buona fonte di zinco e potassio, preziosi per il metabolismo, il funzionamento dei muscoli e del sistema nervoso, la memoria e la capacità di concentrazione, oltre che utili per la normale funzione del sistema immunitario.

 

La frutta secca è un’ottima fonte di fibra alimentare, soprattutto insolubile, dalle proprietà antiossidanti, utile per migliorare la funzionalità intestinale e capace di generare un appagante senso di sazietà. Inoltre, per il suo apporto di zuccheri, vitamine e sali minerali come il potassio, luvetta è un vero e proprio concentrato di energia subito disponibile, ottima per chi pratica attività sportiva. I mirtilli, invece, sono conosciuti per le loro virtù anti-infiammatorie, soprattutto a vantaggio delle vie urinarie e hanno anche spiccate proprietà antiossidanti.

 

Un tempo considerata troppo calorica per il consumo quotidiano, la frutta secca negli ultimi anni ha conquistato un posto di prestigio nella nostra dieta, grazie alle sue riconosciute proprietà benefiche ed energizzanti.

 

Dati Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) hanno, infatti,  rivelato che negli ultimi dieci anni i consumi degli italiani sono praticamente raddoppiati, raggiungendo i tre chilogrammi di frutta secca allanno per persona.

 

Si tratta di una abitudine salutare, oltre che molto gratificante sul piano del gusto. La frutta secca è infatti ricca di sostanze nutritive come vitamine, fibre, proteine nobili, sali minerali e acidi grassi Omega 3 che rappresentano validi alleati per mantenersi in forma, apportando benefici significativi. Tutto sta nel consumarne la giusta quantità, dato l’elevato apporto calorico: le Linee Guida per una Sana e corretta alimentazione elaborate dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ne consigliano porzioni di 20-30 grammi, 2-3 volte a settimana, come spuntini energetici e veloci, utili anche quando le pause sono brevi.

 

Come spuntino a metà mattina o rompi digiuno nel pomeriggio, per un dessert a base di frutta fresca o a colazione, consumare Active Mix Ohi Vita arricchisce una dieta sana e bilanciata. 30 grammi di frutta secca rappresentano, infatti, la porzione ideale per un apporto significativo di nutrienti importanti come proteine, fibre vegetali, vitamine e sali minerali. Soprattutto nelle diete plant based, regimi alimentari che, senza escludere nessun alimento, si fondano su cibi vegetali, la frutta secca gioca un ruolo importante per la sua ricchezza nutrizionale e l’energia che mette a disposizione. Una scelta alimentare consapevole, salutare e all’insegna della sostenibilità.

 

Ingredienti OGM free, selezionati con cura e acquistati direttamente da fornitori approvati in tutto il mondo: Active Mix Ohi Vita è garanzia di qualità, nel rispetto dei più elevati standard internazionali. Lavorato e confezionato applicando tutte le normative relative alla salubrità e alla sicurezza alimentare, e rispondendo a tutti i requisiti ambientali ed etici, questo è un prodotto che unisce qualità, gusto e benessere.

Bruschetta, pappa al pomodoro e gazpacho: Il sole rosso che risplende nel piatto

Il pomodoro è un ingrediente amato in tutto il mondo per il suo sapore succoso e la versatilità che offre in cucina. Tra i tanti classici che mettono in risalto il meglio di questo frutto saporito, la bruschetta, la pappa al pomodoro e il gazpacho rappresentano tre classici della gastronomia tradizionale e sono un trionfo di freschezza e sapore, perfetti per godersi i pomodori al meglio delle loro proprietà.

 

La bruschetta, la pappa al pomodoro e il gazpacho sono tre eccellenti esempi di come il pomodoro possa essere utilizzato per creare piatti saporiti e perfetti per l’estate.

 

Originario del Messico, il pomodoro viene importato soltanto dopo la scoperta delle Americhe, anche se per la sua reale diffusione in Europa bisognerà attendere la metà del 1700. L’erborista senese Pietro Andrea Mattioli, per esempio, nel 1544 lo definiva non commestibile. Il suo nome deriva dal latino pomum aureus mentre il termine inglese tomato trae origine direttamente all’etimologia della versione Azteca Xitotomate o Nahuatl Tomatl.

 

Usato sulle tavole di tutto il mondo, il pomodoro esiste in più di 10mila varietà differenti. Nella nostra penisola ne vengono coltivate 320 specie diverse. In Francia, tra il ‘500 e il ‘600, il pomodoro veniva utilizzato dagli alchimisti per preparare filtri e pozioni magiche a cui venivano attribuiti poteri afrodisiaci. La passata di pomodoro, verace e vellutata, è invece una invenzione tutta italiana: la pratica delle conserve prende avvio nel Settecento quando i contadini italiani cominciarono ad essiccare i pomodori al sole prima di trasformarli in salsa. Ovviamente, per avere una vera e propria conserva, bisognerà attendere il metodo di sterilizzazione dei barattoli a chiusura ermetica di Nicolas Appert.

 

I pomodori pelati interi bio, la polpo di pomodoro bio e la salsa di pomodoro datterino bio  della linea Ohi Vita consigliati per queste ricette rispettano i principi di una coltivazione senza impiego di OGM e sostanze chimiche di sintesi così da non assorbire antiparassitari, concimi non organici e medicinali. I pomodori coltivati secondo il metodo biologico risultano saporiti e consistenti, oltre a conservare una maggiore quantità di antiossidanti che rendono disponibili per il benessere del nostro organismo.

 

 

Bruschetta al sugo di pomodoro

La bruschetta è un antipasto italiano iconico che celebra il sapore naturale del pomodoro. Si prepara tostando fette di pane croccante e poi strofinandole con aglio e un filo d’olio extravergine d’oliva. Quindi, aggiungendo una salsa di pomodoro fragrante e preparata a puntino. La bruschetta è un’esplosione di sapori, con la dolcezza dei pomodori che si mescola all’aroma pungente dell’aglio e all’aromaticità del basilico. È un antipasto semplice e delizioso che non delude mai.

 

Ingredienti (per 8 bruschette)

8 fette di pane casereccio

1 barattolo di pomodori pelati interi bio Ohi Vita

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva Ohi Vita

2 spicchi d’aglio mondati e privati dell’anima

Foglie di basilico mondate

Sale fino

 

Procedimento

Versare l’olio extravergine d’oliva in una padella e aggiungere 1 spicchio d’aglio sbucciato e diviso a metà eliminando l’anima. Soffriggere per 2 minuti, aggiungere i pomodori pelati e aggiustare di sale.

Coprire con un coperchio e portare a cottura a fuoco molto basso mescolando di tanto in tanto.

Eliminare l’aglio e passare i pomodori al passaverdure, aggiungendo alla fine le foglioline di basilico.

Tagliare il pane a fette, scaldare una griglia e grigliarle bene da entrambi i lati finché non risulteranno abbrustolite.

Passare delicatamente l’altro spicchio d’aglio mondato sul pane tostato e adagiarvi sopra una generosa quantità di sugo prima di servire.

 

 

Pappa al Pomodoro

La pappa al pomodoro è una zuppa tradizionale toscana, che unisce il gusto dei pomodori maturi con pane raffermo, aglio, basilico e olio d’oliva. Questo piatto è un’ottima soluzione per utilizzare il pane avanzato, rendendolo morbido e gustoso nel calore del pomodoro. La consistenza densa e vellutata della pappa al pomodoro è resa ancora più invitante dalla dolcezza dei pomodori cotti. È un comfort food che scalda il cuore e lo stomaco, ideale da gustare in una serata estiva.

 

Ingredienti (per 4 persone)

1 barattolo di polpa di pomodoro bio Ohi Vita

300 g di pane toscano raffermo

1 litro di brodo vegetale

1 spicchio d’aglio mondato e privato dell’anima

Qualche foglia di basilico mondato

3 cucchiai di olio extravergine d’oliva Ohi Vita

Sale e pepe

 

Procedimento

Scaldare l’olio in una casseruola con lo spicchio d’aglio per circa 2 minuti. Togliere l’aglio e unite i pomodori lasciando cuocere per qualche minuto con il coperchio. Aggiustare di sale e di pepe.

Tagliare il pane a cubetti in una ciotola, coprendo con il brodo bollente finché la crosta non è ammorbidita, avendo cura di conservare qualche cubetto per il servizio finale.

Unire il pane nella casseruola col pomodoro, mescolando con cura finché non è completamente sfatto.

Aggiustare di sale e di pepe e unire il basilico fresco guarnendo con un filo d’olio extravergine d’oliva e con i cubetti di pane tenuti da parte.

 

 

Gazpacho semplice

Il gazpacho è una zuppa fredda originaria della Spagna, perfetta per i giorni caldi. Preparato, a seconda delle varianti, con pomodori maturi, cetrioli, peperoni, aglio, cipolla, aceto e olio d’oliva, il gazpacho è una miscela rinfrescante di sapori. Viene servito freddo, accompagnato da cubetti di pane tostato o verdure fresche a dadini. Questa delizia estiva è una vera esplosione di pomodoro, dona una sensazione rinfrescante a ogni cucchiaiata. Ne proponiamo una versione molto semplice e gustosa.

 

(Ingredienti per 4 persone)

2 bottiglie di salsa di pomodoro datterino bio Ohi Vita

1 cetriolo medio

2 spicchi di aglio mondati e privati dell’anima

12 foglie di basilico mondato

1 limone (il succo)

4 cucchiai di olio extravergine d’oliva Ohi Vita

Sale e pepe

 

Procedimento

Emulsionare in una ciotola l’olio con il succo del limone filtrato.

Aggiungere lo spicchio d’aglio pulito e il pomodoro, passando con cura al frullatore e aggiustando di sale e di pepe.

Mescolare con cura e conservare in frigo fino al momento di portare in tavola.

Al momento di servire, tagliare il cetriolo a cubetti, salare e lasciare riposare per una decina di minuti per fargli perdere l’amaro.

Completare il gazpacho unendo i cubetti di cetriolo sciacquati nei singoli piatti, le foglioline di basilico e un filo d’olio extravergine d’oliva.

Il gusto del viaggio: in Italia il turismo enogastronomico è in crescita, alla ricerca di benessere e produzioni locali

Conoscenza del territorio, prodotti tipici, piatti della tradizione e ancora benessere, longevity e digital detox: il turista enogastronomico italiano ha le idee chiare e si pone in viaggio alla ricerca mirata di un universo sensoriale fatto di gusti e sapori capaci di sorprenderlo e arricchirlo.

Secondo il Rapporto del Turismo enogastronomico 2023, curato da Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management presso l’Università degli Studi di Bergamo, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e vicepresidente della Commissione Turismo dell’Ocse, il 21% dei turisti italiani dichiara di viaggiare in primo luogo spinto dalla motivazione di gustare i piaceri della buona tavola, con un aumento del 4% rispetto al 2019. Al tempo stesso, 1 turista su 3 dichiara di avere un budget superiore al 2022 da dedicare all’acquisto delle proposte enogastronomiche, soprattutto se associate alla conoscenza di paesaggi naturali non affollati e non battuti dal turismo di massa. Così il 58% dei viaggiatori ha dichiarato di aver compiuto almeno un viaggio per la curiosità di conoscere alcune specialità tipiche di un luogo, mentre il 67% degli italiani dichiara di aver partecipato ad almeno una esperienza enogastronomica in ristoranti e luoghi di produzione. 

Si tratta di un turismo con aspettative elevate e che ama sia l’esperienza sensoriale sia il racconto che la accompagna. Storytelling, itinerari tematici e abbinamento dell’esperienza di conoscenza e degustazione con eventi culturali come teatro, musica e danza sono i fattori che rendono davvero gratificante la vacanza secondo il turista enogastronomico. Dunque, tradizione del prodotto locale e del suo saper fare insieme a innovazione e creatività della proposta diventano gli aspetti che identificano la qualità dell’offerta turistica secondo il 57% degli intervistati.

Quattro le tendenze principali che il Rapporto, giunto quest’anno alla sua sesta edizione, ha messo in evidenza:

Varietà: il 63% dei turisti italiani è alla ricerca di mete nuove e di esperienze inedite, soprattutto immerse nella natura. Per il 51% cibo e sport possono andare a braccetto, magari con il wine trekking; al 50% piacerebbe partecipare ad un corso di foraging per imparare a conoscere piante e frutti selvatici commestibili; e c’è anche un 41% che vorrebbe imparare a sopravvivere nella natura, imparando ad accendere un fuoco o a trovare acqua potabile;

Accessibilità (frictionless): due italiani su tre vorrebbero crearsi il proprio programma di viaggio recuperando le informazioni dai siti delle diverse aziende, ma in effetti solo il 21% ci riesce, un dato che segnala la necessità di una maggiore comunicazione delle opportunità;

Sostenibilità: il 65% degli italiani non vuole sprecare cibo al ristorante e intende osservare comportamenti sempre più rispettosi dell’ambiente (54%). D’altra parte, il turista enogastronomico è alla ricerca del prodotto a Km 0, con il 76% che desidera che la struttura che lo ospita impieghi prodotti locali. Altrettanto marcato è il desiderio di stare a contatto con la comunità locale e di contribuire alla sua crescita socioeconomica attraverso il proprio viaggio.

 

Benessere: imparare a prendersi cura di sé adottando comportamenti alimentari più salutari è uno degli scopi del turista enogastronomico (71%), che ha tra i suoi obiettivi il fattore longevity e per questo vede la Dieta Mediterranea come uno degli elementi qualificanti dell’offerta turistica.     

 

“Il turismo enogastronomico riduce l’overtourism e gli squilibri – ha commentato Roberta Garibaldi, curatrice del Rapporto -, contribuisce a mantenere le attività tradizionali nei piccoli borghi e nelle zone rurali, porta entrate aggiuntive ai produttori, stimolandoli a tutelare attivamente il paesaggio, che è tra le principali leve di scelta del turista”.

Subito pronto, pratico e veloce: il Farro alla mediterranea cotto al vapore Ohi Vita è 100% vegetale

Fonte di fibre e di nutrienti tutti vegetali per un mix equilibrato e stuzzicante, il Farro alla mediterranea cotto al vapore Ohi Vita si può gustare subito o dopo averlo scaldato due minuti per un pasto pratico e veloce.

 

Assieme al grano farro, le olive nere, i pomodori, i capperi, l’origano e l’olio evo compongono questo piatto pronto dalla spiccata vocazione mediterranea, che apporta energia e quelle fibre vegetali così preziose per il nostro organismo, con un effetto benefico sulla funzionalità e sulla salute dell’intestino.

 

Ricco di potassio, con importanti contenuti anche di fosforo e calcio, zinco e magnesio, il farro può inoltre contribuire alla buona salute delle ossa. Mentre l’olio extravergine di oliva tra i condimenti è quello di più facile digestione e completamente assimilabile: svolge una preziosa funzione di protezione dell’apparato gastro-intestinale e contribuisce a regolare i livelli del “colesterolo cattivo”, grazie alla presenza di acidi grassi insaturi, in particolare acido oleico, favorendo così il buon funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio. L’origano, inoltre, dal gusto aromatico e intenso, si segnala per un buon contenuto di vitamina C e vitamina E, conosciute per le loro proprietà antiossidanti e come ottimo sostegno per rafforzare le difese immunitarie.

 

Il farro è tra i cereali più importanti per noi italiani.

 

Originario probabilmente della Palestina, il farro arriva dapprima in Egitto e in seguito in tutto il Mediterraneo attraverso scambi commerciali e movimenti di popolazioni, diventando parte integrante anche della nostra gastronomia.

 

Era alimento comune per gli Etruschi e i Romani e veniva usato per preparare il libum (ovvero una sorta di focaccia) e il puls, la tradizionale polenta. Il farro era anche la base dell’alimentazione del legionario: al posto del pane, che è difficile da conservare e trasportare, ogni soldato riceveva una determinata quantità di farro. Plinio, nella sua Naturalis historia, riporta il ruolo fondamentale di questo cereale nell’alimentazione dei Romani: “Di tutti i cereali il popolo romano per trecento anni usò il farro”. La focaccia di farro veniva impiegata anche nelle antiche cerimonie nuziali che prendevano il nome di confarreatio: la coppia consacrata mangiava questa preparazione come simbolo della propria unione.

Il farro è il precursore del frumento, sia duro che tenero, che nel corso dei secoli si diffuse piano piano fino a sostituirne la presenza nei campi grazie a una maggior facilità di coltivazione e alle superiori rese che può garantire. Ma negli ultimi anni il farro si sta prendendo la sua rivincita trovando nuova diffusione e nuovi impieghi grazie al suo gusto e, soprattutto, alle sue ottime proprietà nutritive.

Sta infatti tornando protagonista grazie alla riscoperta dei sapori tipici, all’interesse verso forme di alimentazione salutistiche e a politiche agrarie che puntano a diversificare le produzioni agricole anche per il recupero di aree marginali.

 

Un altro elemento vivo della cucina mediterranea è il cappero. Ma è un frutto o una verdura? Il cappero è un piccolo arbusto ramificato della famiglia delle Capparaceae e quelli che tradizionalmente consumiamo sono i boccioli, detti appunto capperi. I frutti, anch’essi con tanti usi alimentari, prendono il nome di cucunci. Sempre associato alla fertilità è l’origano, che in greco vuol dire “meraviglia della montagna”. Apprezzato per il suo gusto in cucina e le sue proprietà per realizzare rimedi naturali: per questo si usava coprire il capo degli sposi con ghirlande ricavate dai suoi rami.

Un altro elemento tradizionale dei paesaggi mediterranei è l’olivo, la cui importanza in queste aree è riconosciuta da tanti miti ad esso dedicati. A partire da quello che vede gli dei greci Atena e Poseidone litigare per il possesso dell’Attica, una ricca regione della Grecia. Zeus, per prendere la sua decisione, stabilì che la vittoria sarebbe andata a chi dei due avesse offerto agli ateniesi il dono più utile. Poseidone portò uno scalpitante cavallo, mentre Atena piantò nella terra un ulivo e vinse.

 

Contribuire a preservare la salute del pianeta per una crescita e uno sviluppo responsabili passa anche da un’alimentazione bilanciata che preveda un maggiore apporto di alimenti vegetali che hanno un impatto ambientale più contenuto: richiedono meno acqua, emettono meno gas serra nell’atmosfera e aiutano anche a conservare di più la fertilità dei suoli. Si stima in media che per ottenere 100 calorie, un’alimentazione mediterranea varia e più indirizzata ai consumi vegetali possa provocare un impatto ambientale di circa il 60% inferiore rispetto a una alimentazione basata in misura maggiore su carni e grassi animali.

 

Il Farro alla mediterranea cotto al vapore Ohi Vita è un prodotto senza conservanti, condito con olio extravergine di oliva italiano e confezionato in atmosfera protettiva.

Dieta equilibrata e corretta idratazione: così ci si prepara allo sport nella stagione calda

In estate, la possibilità di trascorrere molto più tempo all’aria aperta, godendo anche di qualche giorno di vacanza in luoghi piacevoli e rilassanti, rappresenta un incentivo in più a praticare attività sportiva, con un occhio al divertimento e uno alla forma fisica.  Che sia una passeggiata in campagna, una corsa in spiaggia e una nuotata al mare, un percorso di trekking in montagna, o una pedalata per spostarsi nella località di villeggiatura, anche l’attività fisica più semplice può rivelarsi gratificante e regalarci una sferzata di vitalità a favore del nostro benessere. Fare esercizio fisico stimola infatti anche la produzione di endorfine, che riducono lo stress e promuovono il buon umore.

 

Occorre però praticarlo adottando le dovute cautele, per non rischiare colpi di calore ed eccessivo affaticamento. In modo particolare, è sempre necessario evitare le ore più torride della giornata, riparare gli occhi con occhiali da sole e la testa con un copricapo possibilmente bianco, impiegare sempre una crema solare con un indice di protezione adeguato e, soprattutto, idratarsi in modo abbondante, prima dell’allenamento e dopo.

Grazie alla sudorazione il nostro corpo reagisce al calore rinfrescandosi per mantenere la temperatura costante, e nel farlo consuma acqua e Sali minerali. Basta perdere anche soltanto il 2% dei liquidi corporei senza reintegrarli che le prestazioni sportive peggiorano sensibilmente, mentre un buon apporto di magnesio, potassio e sodio si rivela fondamentale per sostenere la nostra attività sportiva.

Il magnesio svolge un ruolo importante per il buon funzionamento dei muscoli e la performance sportiva, tanto che una sua carenza può determinare contrazioni muscolari, crampi e una scarsa resistenza allo sforzo, ma anche una minore resistenza al caldo, perché il magnesio interviene pure nei processi di termoregolazione.

 

Il potassio è essenziale per garantire una adeguata contrazione dei tessuti muscolari, e assicurare dunque una buona qualità del movimento. Inoltre, interviene anche nella regolazione del volume dei liquidi corporei all’interno delle cellule, di cui contribuisce a regolare la pressione osmotica.

 

Il sodio, nonostante i suoi effetti non positivi sulla pressione sanguigna, di cui può determinare un innalzamento, è tuttavia anche la fonte di due elettroliti fondamentali per la regolazione acido base dei muscoli scheletrici che presiede ad una loro contrazione efficiente. Solo gli sportivi “salty sweat”, ovvero con un sudore più “salato”, devono però reintegrarne un po’ di più.

 

In generale, per recuperare i liquidi e i Sali minerali che si disperdono facendo sport, anche a bassa intensità, la regola dei due litri di acqua da assumere mediamente durante il giorno (un litro e mezzo per i bambini) è sempre valida: che si tratti di acqua (sempre preferibile), succhi non zuccherati, tè e tisane tiepide o fresche. Anche le scelte alimentari possono poi fare la differenza nel favorire il mantenimento della giusta temperatura corporea, soprattutto nella stagione estiva.

 

Per questo, una dieta ricca di frutta e verdura, gradite anche quando il caldo può causare inappetenza, è l’ideale, per il buon contenuto di acqua appunto, ma non solo. Oltre alle fibre e alle vitamine, ritroviamo in questi cibi delle ottime fonti sia di magnesio sia di potassio. Spazio dunque a patate, pomodori, cetrioli, lenticchie, fagioli, noci, latte, latticini e yogurt, banane, frutta secca (soprattutto prugne, albicocche e uva passa), carne bianca, uova, pesce e cereali integrali. Tutti alimenti che, inseriti in una dieta equilibrata e varia e con il giusto apporto di acqua, rappresentano dei validi alleati per il nostro benessere nella calda stagione estiva, anche quando decidiamo di praticare attività sportiva a tutti i livelli.

Pratica, deliziosa e sana: l’Insalata di pollo è la regina dell’estate

L’insalata di pollo è un piatto classico che unisce sapori freschi e nutrienti in un’esplosione di gusto. Perfetta per l’estate, questa ricetta versatile accontenta l’amante della cucina leggera come l’appassionato di sapori audaci.

 

La base tradizionale dell’insalata di pollo è composta da pollo cotto e sfilacciato o tagliato a cubetti, misto con verdure come lattuga, pomodori, cetrioli, carote e altre verdure a scelta.

 

A volte possono essere aggiunti ingredienti come uova sode, formaggio, avocado, bacon o noci per arricchirne il sapore e la consistenza. E viene spesso accompagnata da una componente cremosa, come la maionese o lo yogurt, che le conferisce una consistenza cremosa.

 

Piatto molto popolare negli Stati Uniti, l’insalata di pollo in chiave moderna ha un’origine che risale nel tempo fino almeno agli anni Sessanta, quando inizia a diventare una scelta comune per i pasti leggeri e salutari sia all’interno dei panini che come piatto principale.

Oltre agli Stati Uniti, l’insalata di pollo è ora diffusa in tutto il mondo e viene declinata in diverse varianti regionali e personalizzazioni.

 

Inoltre, l’insalata di pollo è un’opzione salutare per coloro che cercano di seguire uno stile di vita sano. Il pollo rappresenta infatti una fonte eccellente di proteine magre ad elevata digeribilità che lo rendono indicato anche nella dieta di bambini, atleti e soggetti convalescenti, oltre che nei regimi alimentari ipocalorici. ネ anche ricco di vitamine del gruppo B e minerali che promuovono una buona salute generale. Ottimo per tutte le varianti di questa preparazione, il Pollo senza antibiotici Ohi Vita  è la base ideale anche come scelta di sostenibilità alimentare, data la sua ridotta impronta ambientale unita al suo significativo apporto di preziosi nutrienti. Una scelta che consente un controllo certificato di tutte le fasi della filiera e che per il consumatore significa avere la certezza di un prodotto 100% italiano, ottenuto grazie all’impiego di mangimi soltanto vegetali, a base di mais, grano, orzo, soia rigorosamente senza OGM e senza l’uso degli antibiotici per una carne bianca gustosa e genuina.

 

L’insalata di pollo è incredibilmente versatile e si presta a molte variazioni sul tema. È possibile, infatti, personalizzare il piatto in base ai propri gusti e alle proprie preferenze culinarie. Oltre che essere un piatto pratico da preparare perché è possibile usare il pollo avanzato da precedenti preparazioni, che sia bollito o grigliato. Inoltre, è possibile preparare l’insalata con largo anticipo e conservarla in frigorifero per un pranzo veloce o una cena leggera.

 

L’insalata di pollo si presta, come abbiamo visto, a numerosi abbinamenti e accompagnamenti. Arricchendo il gusto con ingredienti come avocado cremoso, pomodori succosi, cetrioli croccanti, carote grattugiate, mais dolce o olive nere. O con un tocco ancora più saporito a base, ad esempio, di formaggi come feta e gorgonzola.

 

Insomma, l’insalata di pollo è una scelta vincente per coloro che cercano un pasto leggero e nutriente senza rinunciare al sapore. Ne offriamo una interessante variante dai toni mediterranei.

 

Insalata di pollo mediterranea con pomodorini e mozzarella

 

Ingredienti (per 4 persone)

2 petti di pollo a fette senza antibiotici Ohi Vita

1 cespo di lattuga mondata, lavata e asciugata

200 gr di pomodorini ciliegini tagliati a metà

1 mozzarella di bufala tagliata a cubetti

100 gr di olive nere, snocciolate e tagliate a fettine

Mezza cipolla rossa, pulita e affettata sottilmente

Alcune foglioline di basilico fresco e pulito

4 cucchiai di olio d’oliva extra vergine

4 cucchiai di Yogurt greco bianco 0% grassi della linea Ohi Vita

Sale e pepe

 

Procedimento

In una ciotola grande, unire l’insalata, avendo cura di tenerne da parte alcune foglie intere pulite, i pomodorini ciliegini, la mozzarella, le olive nere, la cipolla rossa e il basilico fresco.

Cuocere i petti di pollo sul grill. Una volta pronti e raffreddati, tagliare a striscioline e aggiungere all’insalata.

In una piccola ciotola, mescolare con una forchetta l’olio d’oliva extra vergine con il cremoso Yogurt greco bianco 0% Ohi Vita, il sale e il pepe.  Versare sull’insalata di pollo e mescolare delicatamente per combinare gli ingredienti.

Lasciare riposare l’insalata di pollo in frigorifero per almeno 15-20 minuti per permettere ai sapori di amalgamarsi.

Servire su una foglia di insalata intera per ogni piatto.

Croccanti, ipocalorici e rinfrescanti: benvenuti cetrioli!

Di solito siamo abituati a parlarne come fosse un ortaggio, ma se vogliamo dire le cose come stanno, in realtà si tratta di un frutto, originario dell’India, e oggi coltivato in tutto il mondo, che fa parte della famiglia delle Cucurbitaceae. Il cetriolo è il parente che non ha la dolcezza tipica del cocomero e del melone (per questo sul piano culinario lo consideriamo “verdura”), ma possiede la ricchezza di acqua (96,5%) e gli stessi effetti dissetanti, diuretici e rinfrescanti, particolarmente preziosi nella stagione estiva. Consumare con regolarità cetrioli, in queste calde giornate, significa contrastare in modo attivo ed efficace eventuali fenomeni di disidratazione, proteggendosi dalla calura eccessiva.

 

Con un apporto calorico ridottissimo (circa 16 Kcal per 100 g), che li rende consigliati in un regime ipocalorico e dimagrante,  i cetrioli possono a pieno titolo diventare i protagonisti dei nostri pasti estivi, ma anche di salutari spuntini rompi-digiuno, per il gratificante senso di sazietà che generano: un cetriolo, accuratamente privato della buccia, che ha un retrogusto un po’ amaro, può essere consumato in pinzimonio o arricchire un’insalata o essere impiegato per la preparazione di frullati, anche in abbinamento ad altri cibi idratanti come melone, avocado e sedano, o salse, la più famosa di tutte la Tzatziki con yogurt greco (da provare lo Yogurt bianco greco 0% grassi Ohi Vita), aglio, prezzemolo, olio evo e sale.

 

Certo è che le virtù nutrizionali dei cetrioli sono straordinarie e al centro di numerose ricerche, che non fanno che confermarne le spiccate proprietà detossinanti, drenanti e depurative, oltre che termoregolatrici, anche per l’elevato contenuto di magnesio, potassio e vitamine.

 

Ma non finisce qui. Perché i cetrioli favoriscono la digestione, promuovono il buon funzionamento dell’intestino, contribuiscono a tenere sotto controllo gli zuccheri nel sangue. Mentre il buon contenuto di vitamina K che li caratterizza, li rende utili anche nel mantenere la densità ossea, una normale funzione neurologica e una corretta coagulazione del sangue. Senza dimenticare che i cetrioli, come ottime fonti di acido tartarico, che ostacola la trasformazione dei carboidrati ingeriti in grassi, sono indicati in un regime alimentare dimagrante. Infine, il ricco contenuto di potassio e di magnesio rende il consumo regolare di cetrioli una buona abitudine per contrastare l’ipertensione e controllare il livello di colesterolo nel sangue, a tutto vantaggio del cuore.

 

Esistono diverse varietà di cetrioli – i più comuni sono i cetrioli kirbys, più piccoli e impiegati per fare i sottaceti e il cetriolo europeo – anche se il loro sapore è sostanzialmente simile, con qualche differenza per il grado di amaro e la consistenza più o meno croccante. In modo particolare, i sapori acidi sono i più indicati per valorizzare il gusto fresco e amaro del cetriolo, mentre la croccantezza li rende graditi come contorni o per alleggerire in modo sfizioso la farcitura di panini o le insalate miste più fresche e stuzzicanti.

 

I cetrioli infine sono oltremodo utili per garantire idratazione, elasticità e luminosità alla nostra pelle, se mangiati, ma anche se impiegati per preparare succhi, tra l’altro capaci di contrastare l’eccessiva acidificazione del corpo, e maschere da applicare sul viso, con lo scopo di ridurre rossori, irritazioni e impurità, o sugli occhi, se in presenza di occhiaie e borse. Anche in caso di scottature solari applicare fettine di cetrioli sulla zona arrossata può dare sollievo e lenire il bruciore cutaneo.

 

L’importante è acquistare sempre cetrioli freschi, quindi dalla consistenza dura e turgida e dalla buccia verde, chiara o scura a seconda della qualità, ma sempre priva di macchie, e consumarli nell’arco di uno o due giorni dall’acquisto per poterne apprezzare appieno il gusto e le proprietà nutrizionali.