Frutta, verdura e proteine vegetali: crescono le scelte plant-based per la salute personale e dell’ambiente

Il  modello alimentare mediterraneo oltre ad essere salutare per le persone lo è anche per l’ambiente. Come spiega la Fondazione Dieta Mediterranea: ”Si stima in media che per ottenere 100 calorie, la dieta mediterranea provoca un impatto ambientale di circa il 60% inferiore rispetto ad una alimentazione di tipo nordeuropeo o nordamericano, basata in misura maggiore su carni e grassi animali, piuttosto che su vegetali e cereali”.

 

Proprio per quanto riguarda le risorse naturali, infatti, la dieta mediterranea prevede un elevato consumo di cereali, frutta, verdura e legumi, “la cui produzione richiede un impiego di risorse naturali (suolo, acqua) e di emissioni di gas serra meno intensivo rispetto ad un modello alimentare basato perlopiù sul consumo di carni e grassi animali”. Senza contare anche che rispetta la stagionalità delle produzioni riducendo così le coltivazioni in serra e i relativi impatti ambientali, rispetta il territorio e la biodiversità e “prevede porzioni moderate e consumo di alimenti integrali e freschi, poco trasformati. Sia le quantità consumate che le minori trasformazioni subite dagli alimenti contribuiscono a ridurre gli impatti ambientali dei comportamenti alimentari”.

 

Mangiare, quindi, secondo una dieta variegata ed equilibrata, ricca di verdure, cereali, alimenti integrali e frutta è una consapevolezza sempre più diffusa anche nel nostro Paese:

crescono, infatti, i consumi di prodotti a  base di frutta, verdura e proteine vegetali, i cosiddetti plant based, per fornire un’alternativa alimentare rispetto alla carne, non solo a chi è vegetariano e vegano per motivi etici o convinzioni salutiste, ma a tutti.

 

Secondo i dati di Unione Italiana Food, parliamo di un settore che in Italia nel 2022 è cresciuto dell’8% per un valore di mercato complessivo che tocca i 500 milioni di euro. Oggi sono oltre 22 milioni i consumatori italiani che hanno provato i prodotti plant based inserendoli nella propria dieta.

 

Ma, oltre a un’alimentazione sempre più attenta al consumo di proteine vegetali, in crescita costante sono anche i fenomeni connessi alle scelte più radicali del vegetarianesimo e del veganesimo, ovvero di coloro che predispongono la propria alimentazione eliminando del tutto la carne o, ancora, puntando solo su prodotti non di origine animale. Secondo una recente ricerca, infatti, ci sono città europee ben organizzate anche per ospitare un turismo specifico per queste tipologie di consumatori.

 

Londra, Parigi e Berlino sono le migliori  città per chi sceglie una cucina vegana. Milano e Roma si collocano al 21esimo e 26esimo posto.

Una classifica redatta analizzando fattori secondo quattro categorie diverse: la presenza di locali, di supermercati e di festival vegani e il numero di ristoranti con stelle verdi Michelin, ovvero quelle strutture che premiano l’attenzione alla sostenibilità, all’innovazione e all’uso di prodotti locali.

Londra, la città migliore in Europa per i vegani mette a loro disposizione 194 ristoranti, 81 negozi plant-based e 3 festival vegani previsti per il 2023. Seguono Parigi e Berlino, quest’ultima con il maggior numero di ristoranti con stelle verdi Michelin, ben 7. Poi ci sono Barcellona e Amsterdam. Milano si posiziona al 21 esimo posto con 32 ristoranti vegani, 6 negozi specializzati in gastronomia vegana e 2 ristoranti con stelle verdi Michelin. Roma è al 26 esimo posto con 19 ristoranti, 9 market e un ristorante con stella verde Michelin, il “Mater Terrae”. Entrambe le città italiane conquistano la top 30 in Europa, a conferma che il nostro Paese è un punto di interesse per il cibo, non solo tradizionale.

Misurare l’impatto ambientale delle nostre scelte alimentari per un’alimentazione sana e sostenibile

Piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini alimentari hanno un grande impatto se riportati in uno scenario globale all’interno del quali tante persone compiono scelte nel segno della sostenibilità e della salute.

 

In estrema sintesi si tratta di apportare nella propria alimentazione un maggiore contributo di frutta e di verdura e di ridurre il consumo di carne e di zuccheri.

 

Un menù ricco di proteine vegetali e di fibre, infatti, riduce sia l’impronta ecologica, sia l’impronta idrica e sia quella di carbonio fino a dimezzarne l’impatto sull’ambiente rispetto a un menù con un predominante apporto di proteine animali. Inoltre, informarsi sull’origine del prodotto che si sta acquistando e sulle sue corrette modalità di conservazione consente una migliore organizzazione all’interno del frigorifero e una pianificazione in cucina che riduce gli sprechi consentendo di consumare ogni prodotto in tutta sicurezza.

 

Insomma, l’attenzione e i piccoli gesti quotidiani di ogni persona possono determinare risultati importanti sia in termini di salvaguardia dell’ambiente sia nei confronti di una maggiore responsabilità sociale delle nostre scelte alimentari di tutti i giorni. Anche per facilitare tutto questo, si sono nel tempo affermati diversi strumenti digitali che aiutano a contenere gli sprechi alimentari e a misurare l’impatto del cibo. Eccone tre.

 

Too good to go è un’applicazione mobile che mette in contatto l’utente con ristoranti e negozi che hanno eccedenze alimentari invendute. Tramite l’app è possibile infatti prendere contatto diretto con le attività commerciali vicino alla propria casa o al proprio ufficio e prenotare una Surprise bag, che contiene dell’ottimo cibo di qualità del giorno: pagando direttamente con carta di credito si possono ridurre i prezzi d’acquisto fino a due terzi del costo intero. Spiegano gli ideatori: “Sprecare cibo significa anche sprecare le risorse naturali attraverso le quali è stato prodotto, riversando enormi quantità di CO2 nell’atmosfera. Se lo spreco alimentare fosse considerato un paese sarebbe responsabile del 8-10% delle emissioni a livello globale, al terzo posto dopo Stati Uniti e Cina. Combattere gli sprechi alimentari è fondamentale: ogni piccola azione fa la differenza”. Ad oggi aderiscono al progetto 8705 panetterie, 5753 ristoranti e 8662 supermercati. Anche il Gruppo VéGé è uno dei partner dell’iniziativa.

 

Setai è l’app che aiuta a migliorare le abitudini alimentari e a conoscere l’impatto ambientale del cibo acquistato. Funziona in modo semplice: basta utilizzare la fotocamera dello smartphone. Si scansiona il codice a barre del prodotto e vengono calcolate la valutazione di salubrità e di sostenibilità ambientale. Un aiuto per i consumatori che in questo modo fanno le migliori scelte sia per il proprio benessere che per quello del pianeta. L’applicazione riporta principalmente due informazioni: la qualità dei valori nutrizionali e degli ingredienti, e l’impatto ambientale del prodotto calcolato sulle emissioni di gas serra generate durante tutto il ciclo produttivo.

 

Lo Sprecometro è una app ideata e sviluppata per generare consapevolezza e conoscenze utili così da indirizzare le scelte individuali e collettive verso la riduzione dello spreco alimentare, l’adozione di diete sane, l’uso sostenibile delle risorse naturali: suolo, acqua, energia. Misura in grammi lo spreco alimentare di singoli e gruppi valutando la perdita economica, l’impronta carbonica e l’impronta idrica. In base ai risultati della rilevazione propone contenuti educativi video, schede e quiz che aiutano l’utente a ridurre quantitativamente e qualitativamente lo spreco e adottare nel contempo diete sane. Aggiornando puntualmente il proprio comportamento grazie al diario dello spreco contenuto nell’app, si possono valutare i progressi avvenuti nel corso del tempo fissando degli obiettivi di riduzione dello spreco alimentare.

 

Senza dimenticare che l’attenzione all’ambiente deve comunque andare di pari passo anche con tutti quegli aspetti che spesso vengono trascurati nella considerazion sull’impatto sociale dei sistemi alimentari come quello relativo alla parità di genere. Anche una maggiore conoscenza di queste tematiche potrebbe consentire anche al consumatore scelte più consapevoli. Secondo il nuovo report della FAO ”The status of women in agrifood systems”, infatti, “Se riusciremo a rimuovere le disuguaglianze di genere nei sistemi agroalimentari e a favorire l’emancipazione femminile, il mondo farà passi da gigante verso il conseguimento degli obiettivi della lotta alla povertà e della creazione di un mondo libero dalla fame”, come scrive il Direttore Generale QU Dongyu. Lo studio mostra come qualora si riuscisse a colmare il divario di genere nella produttività agricola e il divario retributivo tra uomini e donne nel settore, il prodotto interno lordo a livello mondiale potrebbe aumentare di quasi 1000 miliardi di dollari, riducendo di 45 milioni il numero di persone afflitte dall’insicurezza alimentare. ”Lefficienza, linclusività, la resilienza e la sostenibilità dei sistemi agroalimentari non possono prescindere dallemancipazione di tutte le donne e dalla parità di genere.

Capelli sani e forti in primavera: anche la dieta può fare la sua parte

Purtroppo i cambi di stagione sono sempre un periodo critico per le nostre chiome. Lo è l’autunno, quando il cadere delle foglie sembra però consolarci per un fenomeno che pare ineluttabile, ma lo è anche la primavera, quando invece il rifiorire della natura crea un contrasto stridente con capelli fragili, che si spezzano o con doppie punte.

 

Negli ultimi anni, inoltre, almeno una donna su due si è trovata ad affrontare problemi di caduta o fragilità dei capelli, con la preoccupazione e il disagio che ne derivano. E se sono sempre di più le cure mirate per avere una chioma sana e forte, anche una alimentazione corretta e bilanciata, insieme ad un adeguato movimento fisico, può giocare un ruolo importante, sia per prevenire il problema sia per risolverlo.

 

Per questo, nella bella stagione non devono mai mancare sulla nostra tavola cibi ricchi di vitamine e Sali minerali, indispensabili per la crescita dei capelli, e di proteine, i “mattoncini” di tutto il nostro corpo.

 

Ecco dunque che è necessario consumare le cinque porzioni consigliate di frutta (due) e verdura (tre), scegliendo sempre tra prodotti di stagione e preferibilmente a Km 0, meno costosi, più freschi e integri sotto il profilo organolettico. Ma non devono neppure mancare carni magre, pesce, latticini, come fonti proteiche, e cereali integrali e legumi, come fonti di fibre e proteine vegetali.

 

Un posto d’onore deve essere lasciato soprattutto agli alimenti ricchi di biotina (chiamata anche vitamina B7), una vitamina idrosolubile appartenente al Gruppo B, che svolge un ruolo fondamentale per la costruzione di una cheratina più forte, per capelli e unghie più sani e dalla crescita più veloce.

Tra questi, spiccano le uova, come ottima fonte di biotina, oltre che di proteine nobili e di vitamina D, fondamentali per la salute dei capelli. Ma anche la frutta secca, come noci e mandorle, e i semi oleosi, in modo particolare quelli di zucca, di lino e di girasole: tutti alimenti che, per l’elevato contenuto di biotina che li caratterizza, si rivelano preziosi per restituire vigore e lucentezza ai nostri capelli.

 

Anche inserire cibi che apportano buone quantità di acido folico può dimostrarsi utile a questo scopo: lo troviamo nelle verdure, soprattutto a foglia verde, come spinaci e bietole, negli asparagi, nei legumi, come fagioli, ceci e piselli, e tra la frutta fresca negli agrumi, mentre tra quella secca ne sono ricchi pistacchi, noci e nocciole.

 

Infine, nel prenderci cura dei nostri capelli, cerchiamo di non trascurare mai di praticare regolarmente una attività motoria. Fare sport infatti aiuta ad avere capelli più sani perché, aumentando il flusso sanguigno in tutto il corpo, aiuta a garantire una maggiore ossigenazione anche delle aree più periferiche come i bulbi piliferi. Inoltre, contribuisce a ridurre tensioni e stress, che come è noto sono tra i principali nemici del nostro benessere generale. Tra le attività consigliate ci sono soprattutto quelle che richiedono costanza, senza sforzi intensi, come camminata a passo sostenuto, ciclismo, nuoto e jogging.

Il mirtillo: un tesoro di bontà e benefici nutrizionali

Vitamine, minerali, fibre, sostanze antiossidanti: i mirtilli sono una miniera di nutrienti preziosi per il nostro corpo, capaci di apportare benefici interessanti per la salute. Sono infatti sempre di più gli studi scientifici che riscontrano le proprietà derivanti dalla composizione nutrizionale di questi frutti, mettendone anche in luce sempre nuove virtù.

Come buona fonte di vitamine (A, D ed E), di acido folico e di minerali, quali fosforo, potassio e magnesio, i mirtilli hanno un comprovato effetto contro lo stress ossidativo e a vantaggio del microcircolo. Questo favorisce sia una migliore circolazione sanguigna (a vantaggio di chi soffre di ritenzione idrica, cellulite e vene varicose) sia la salute del cuore, con effetti cardioprotettivi.

 

È soprattutto la combinazione con gli antociani a rivelarsi particolarmente benefica. Questi composti della famiglia dei flavonoidi, infatti, che sono i responsabili del particolare colore viola (o rosso) dei mirtilli, svolgono diverse funzioni protettive diventando così validi alleati del nostro organismo nel contrastare gli effetti dell’invecchiamento e degli stati infiammatori.

Sempre merito loro e della vitamina A, se i mirtilli possono esercitare anche un’azione benefica sulla vista, di cui sembra che gli aviatori Inglesi della RAF si avvalessero grazie al consumo di marmellata di mirtillo.

D’altra parte, anche per chi soffre di iperglicemia, i mirtilli sono un frutto consigliato, in virtù del loro basso indice glicemico e della loro azione di controllo degli zuccheri nel sangue.

Uno studio condotto da ricercatori americani e britannici, pubblicato sul British Medical Journal ha rivelato che consumare mirtilli almeno due volte alla settimana può ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 del 23% rispetto a chi li mangia sporadicamente.

Ma non finisce qui: uno studio condotto dall’Università di Cincinnati e pubblicato sulla rivista di settore Nutrients ha recentemente messo in luce la capacità dei mirtilli di tenere lontana e combattere malattie temibili come il morbo di Alzheimer e la demenza senile. Secondo questa ricerca, consumare mirtilli abitualmente, soprattutto a partire dai cinquanta anni di età, diminuirebbe il rischio di sviluppare patologie a livello cognitivo. Tutto merito del loro particolare profilo nutrizionale. Un risultato che non fa che confermare lo studio nel 2020 dal Centro di ricerca sull’invecchiamento umano dell’Usda Jean Mayer alla Tufts University, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition: i cinquantenni che consumano ridotte quantità di alimenti ricchi di flavonoidi, come mirtilli, mele e tè, hanno probabilità da due a quattro volte maggiori di sviluppare un Alzheimer o una demenza correlata nei 20 anni successivi, rispetto ai coetanei che ne assumono di più.

 

Sono davvero tante le ragioni per consumare mirtilli, sia freschi, con il loro sapore aromatico e dolce e l’elevato contenuto di acqua e fibre, sia come ingredienti di preparazioni, che possono metterne a disposizione i benefici nutrizionali, quali composte, marmellate, succhi e yogurt.

 

La linea Ohi Vita, pensata per corrispondere alla domanda di qualità, gusto e benessere di chi la sceglie, propone il Nettare di mirtillo nero con mirtilli selvatici, la Composta cremosa di mirtilli e lo Yogurt greco senza grassi al mirtillo.

 

Pomodorini siciliani, basilico e olio extravergine di oliva: tutti ingredienti biologici e di qualità per la Salsa di pomodoro datterino

Porta nel piatto il sole caldo di Sicilia e il sapore dolce e delizioso dei pomodori coltivati secondo il metodo biologico: è la Salsa di pomodoro datterino Ohi Vita.

 

Pronta all’uso, e priva di conservanti e zuccheri aggiunti, questa salsa deliziosa unisce il gusto genuino del pomodoro appena raccolto e lavorato entro poche ore, con quello dell’olio extravergine di oliva e del basilico fresco, tutti rigorosamente biologici.

 

Una vera garanzia di qualità superiore, ricchezza nutrizionale e rispetto per l’ambiente, capace di offrire tutti i benefici nutrizionali del pomodoro, nella pregiata varietà del datterino, che proprio nel clima caldo e secco e nella particolare combinazione tra pianura e mare della Sicilia sud orientale ha trovato le migliori condizioni per crescere.

 

La salsa di pomodoro infatti è un alimento dalle spiccate proprietà antiossidanti perché ricca di licopene, una sostanza naturale capace di contrastare i processi di invecchiamento.

Il pomodoro è una buona fonte di vitamine, soprattutto vitamina C, fondamentale nel corretto funzionamento del nostro sistema immunitario, e vitamina A, importante per la salute di pelle, capelli e denti. Mentre il contenuto di potassio rende la salsa di pomodoro un alimento adatto a promuovere il buon funzionamento dell’apparato muscolare e con interessanti qualità diuretiche e disintossicanti. Con un basso contenuto calorico, inoltre, è un alimento che può essere tranquillamente inserito nelle diete a basso contenuto calorico, oltre ad aiutare a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue. La Salsa di pomodoro datterino Ohi Vita, infine, preparata con basilico e con olio extravergine di oliva, ottenuti da coltivazioni biologiche, è una vera miniera di gusto e antiossidanti, capaci di contrastare l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce.

 

Dolce e profumato, il pomodoro datterino, dalla caratteristica forma piccola e allungata e dalla crescita a grappolo, è una varietà che deriva da un incrocio di provenienza asiatica. È caratterizzato da una polpa soda e poco acquosa, unita ad una buccia sottile e con pochi semi, ed è perfetto per preparare un’ottima salsa ricca di proprietà benefiche, oltre che gustosa. Un’eccellenza gastronomica che rende unici e inconfondibili tutte le preparazioni che la impiegano.

Tracciabilità, processi di coltivazione 100% biologici certificati e garantiti, freschezza della materia prima e una consolidata tradizione produttiva che valorizza il territorio e la sua comunità sono gli ingredienti che definiscono la sostenibilità, oltre che il gusto unico e saporito della Salsa di pomodoro datterino Ohi Vita.

 

Una salsa dal colore rosso vivo, con un grado zuccherino naturale molto elevato, intorno ai 12 brix, preparata con ingredienti di prima qualità, tutti biologici e senza conservanti o additivi aggiunti: il prodotto è certificato con il logo Euro-leaf che ne attesta la provenienza da agricoltura 100% biologica.

 

La Salsa di pomodoro datterino Ohi Vita è un condimento pronto, che necessita solo di essere scaldato per portare sulla nostra tavola i colori e i profumi più intensi dell’estate mediterranea.

Salvia, origano, prezzemolo, timo e rosmarino: la primavera è il tempo delle erbe aromatiche

Sono ottime per la salute e l’ideale per rendere le pietanze saporite: le erbe aromatiche portano con sé tante proprietà benefiche per il nostro organismo, sono facili da coltivare in vaso, in giardino o in casa e offrono tantissime possibilità in cucina.

 

Il rosmarino, per esempio. Ha un aroma intenso e una coltivazione molto semplice che si adatta alle diverse temperature e non ha bisogno di cure speciali. O il timo, famoso per le sue proprietà antisettiche già nell’antico Egitto, che ha una crescita molto rapida e non manca di aromatizzare gli ambienti. Senza dimenticare la profumatissima salvia, molto usata in cucina per aromatizzare tante pietanze ma anche interessante per le sue proprietà antisettiche, antinfiammatorie e diuretiche. E, poi, ancora il prezzemolo, ricco di sali minerali, vitamine e antiossidanti: per conservarlo, basta pulire e mettere le foglie in contenitori ermetici dopo averle fatte seccare, buono anche in infusione per rendere lucenti i capelli. E l’origano che sa esaltare ogni sapore, è facile da coltivare e contiene tanti antiossidanti, oltre a calcio, potassio, magnesio e vitamine.

 

Che dire, infine, di basilico, menta e alloro? Il primo, anche se presente in piccole quantità, è un’erba aromatica che contribuisce ad apportare antiossidanti capaci di proteggere le nostre cellule dall’invecchiamento. La menta è protagonista del gusto di numerosi alimenti come tisane e altre preparazioni calde, anche perché la medicina popolare la identifica da sempre come un ottimo rimedio digestivo. L’alloro, infine, che si coltiva bene in casa come all’esterno, è una pianta aromatica che favorisce il sonno e viene spesso impiegata anche per contrastare i dolori reumatici. Senza dimenticare la maggiorana, il cerfoglio e lerba cipollina che stanno bene in vaso, hanno ottime proprietà per l’organismo e, in cucina, possono rappresentare un vero e proprio elemento in grado di potenziare al massimo i nostri piatti.

 

Ma quali piante aromatiche possono stare nello stesso vaso?

Un ottimo matrimonio è quello tra prezzemolo e maggiorana, così come quello tra origano e timo o salvia. Il basilico, invece, non va d’accordo con la menta perché ha bisogno dei suoi spazi, mentre salvia e  rosmarino non sono adatte per condividere lo stesso vaso perché hanno radici che si sviluppano molto e che potrebbero, in crescita, limitarsi a vicenda.

 

Ma, andando in cucina, è bene ricordare che in quella mediterranea le erbe aromatiche sono assolute protagoniste. il basilico, ad esempio, è un vero e proprio alimento culto in abbinamento con il pomodoro, assieme alla mozzarella e, ovviamente, per preparare quella delizia assoluta che si chiama pesto.

 

Il prezzemolo è probabilmente l’erba aromatica più versatile tra i fornelli (altrimenti perché si direbbe essere come il prezzemolo quando si è sempre presenti in ogni situazione?): sta infatti a pennello su verdure, uova, pesce e carne, oltre che essere l’ideale per aromatizzare insalate e legumi come nella ricetta dell’hummus.

 

L’origano entra con personalità nel classico sugo di pomodoro e, in ogni caso, si trova perfettamente a suo agio proprio con l’oro rosso, che sia fresco, a pezzetti o in passata, non solo sulla pasta ma anche, ovviamente, sulla pizza. È un grande protagonista pure delle grigliate, che siano di carne come di verdure, ma non disegna nemmeno tutti i legumi contribuendo non solo a insaporirli ma anche a contrastare le fermentazioni associate al consumo di questi alimenti.

 

Rosmarino e patate. Bastano queste poche parole per descrivere l’abbinamento più classico e azzeccato di questa pianta aromatica. Mentre la salvia si sposa benissimo con il burro e, assieme a lui, entra spesso nei condimenti per gnocchi e ravioli. E il timo si usa spesso nelle insalate o per aromatizzare le frittate, senza dimenticare l’unione perfetta con i fagioli che contribuisce a rendere più digeribili.

 

Infine, l’erba cipollina, che fa parte della stessa famiglia di aglio e cipolla ma con un gusto decisamente più delicato. Perfetta sui risotti e sulle minestre come con i formaggi freschi e per dare una spinta alle uova.

 

Allergie di primavera: anche la dieta può contribuire ad alleviarle

Tra il 20 e il 25% della popolazione: è questa la percentuale di italiani che all’arrivo della primavera manifestano qualche allergia respiratoria, con sintomi di intensità più o meno marcata, dal naso che cola agli occhi che bruciano fino a sintomatologie più complesse. I responsabili sono purtroppo i pollini rilasciati dalla fioritura stagionale di diversi tipi di piante, come graminacee, betulle, cipresso, parietaria e l’olivo, per dire le più diffuse.

 

Per arginare il problema esistono molti metodi di cura, per i quali occorre sempre consultare gli specialisti, ma anche la dieta può diventare un valido alleato nella riduzione del disturbo.

 

Nell’ambito di una strategia di contenimento, possono infatti essere utili accorgimenti tanto semplici quanto efficaci come bere almeno due litri di liquidi tra acqua, tè e tisane e brodi caldi, ridurre gli zuccheri raffinati e i grassi animali, ed evitare quegli alimenti che contengono molta istamina, come gli insaccati, i formaggi stagionati e i cibi in scatola.

 

Grande importanza ha anche la varietà della dieta che si segue, che deve essere il più possibile detossinante e rinfrescante. Per questo si consiglia di inserire nel proprio menu quotidiano le cinque porzioni raccomandate di frutta e verdura, in modo da fare il pieno di vitamine, soprattutto Vitamina C, e di Sali minerali.

Tenendo comunque presente che il 70% delle persone allergiche ai pollini può soffrire anche di allergie crociate ai cibi, per le quali è necessario sempre consultare allergologi e dietologi. Chi è allergico al polline di betulla, infatti, può esserlo per esempio anche a mela, nocciola; chi è allergico alle graminacee può esserlo anche a ciliegie, frumento, mandorla, pomodoro; chi è allergico alla parietaria può esserlo anche a basilico, piselli, pistacchi; mentre chi è allergico alla betulla può esserlo anche a kiwi, noci e nocciole.

 

Potrà sorprenderci però sapere che proprio tra gli ortaggi ce ne sono alcuni che sono consigliati per il ruolo attivo che possono esercitare nell’aiutarci a contrastare le allergie e ridurne i sintomi, diminuendo lo stato di infiammazione generale dell’organismo.

 

Vediamo dunque quali sono:

 

Lattuga: ricca di quercetina, la lattuga è un antistaminico naturale che aiuta l’organismo a tenere a bada infiammazioni e allergie. Va consumata fresca e appena tagliata, per conservare la Vitamina C che altrimenti si disperderebbe molto velocemente.

 

Rafano: ottima fonte di beta-carotene, di polifenoli, come la luteina e la quercetina, e di Vitamina C, il rafano è una radice dal sapore pungente molto caratteristico a cui sono riconosciute proprietà digestive, anti-batteriche e di sostegno al sistema immunitario per contrastare i sintomi delle allergie.

 

Ravanelli: nelle diverse varietà (rossa, nera, bianca e viola), sono ricchi di Vitamine del gruppo B, Vitamina C e ferro e possiedono interessanti proprietà antiallergiche, oltre che diuretiche, depurative e sedative.

 

Senza dimenticare, infine, il succo di limone, un toccasana per il nostro sistema immunitario nel suo essere un vero e proprio concentrato di vitamina C: un bicchiere d’acqua e limone, bevuto al mattino a digiuno, può diventare nel periodo primaverile una abitudine salutare per disintossicare l’organismo da scorie e tossine e contrastare i disturbi delle vie respiratorie, anche di natura allergica.

 

 

 

 

Colomba e uova di cioccolato avanzate? Recuperare è dolce

Finite le feste di Pasqua, può capitare di ritrovarsi in casa della colomba o del cioccolato avanzati, e se riproporli tal quali può sembrare un modo poco accurato di offrirli, impiegarli come ingredienti di nuovi dessert è senz’altro un’idea “di recupero” che verrà apprezzata da tutti.

Soprattutto se alla golosità si accompagna una attenzione in più alla leggerezza e alla riduzione dell’apporto calorico complessivo del dolce, che si può ottenere inserendo come ingrediente lo yogurt greco, come quello bianco 0% grassi della linea Ohi Vita (link alla scheda di prodotto).

Ecco dunque due ricette facili, veloci e di sicuro gradimento per divertirsi in cucina, con un pizzico di creatività.

Tiramisù leggero (per 4 persone)

 

Ingredienti:

240 gr di colomba

3 uova fresche Ohi Vita

300 gr di Yogurt greco bianco 0% grassi Ohi Vita

250 ml circa di caffè freddo

80 gr di zucchero

Cacao amaro in polvere q.b.

 

Preparazione:

Dopo aver tostato leggermente le fette di colomba, preparare la crema, separando i tuorli dagli albumi e montando i tuorli con lo zucchero, fino ad ottenere un composto cremoso. Aggiungere un po’ alla volta lo yogurt greco. Quindi montare a neve ferma gli albumi e incorporarli delicatamente al composto. Collocare il primo strato di fette di colomba sul fondo di una coppetta e bagnare con il caffè (amaro o leggermente zuccherato, a seconda di quel che si preferisce), ricoprire generosamente con la crema, procedendo così fino a formare tre strati (a seconda della grandezza della coppetta). Una spolverata di cacao amaro completerà il dolce. Lasciare raffreddare in frigorifero per almeno tre ore e tirare fuori mezz’ora prima di servire.

 

 

 

Torta morbida al cioccolato

 

Dalla consistenza piacevole che la rende indicata a colazione e a merenda, ma anche come sfizioso fine pasto, questa torta recupera gli avanzi del cioccolato delle uova di Pasqua, preferibilmente se fondente (va bene anche al latte, ma nel caso occorre regolare il quantitativo di zucchero e olio, riducendoli un po’).

Un dolce semplice da preparare che sarà apprezzato da tutti, grandi e piccini.

 

Ingredienti:

200 grammi di cioccolato fondente

140 gr di farina tipo 0

120 grammi di zucchero di canna integrale

300 gr di Yogurt greco 0% grassi Ohi Vita

120 gr di olio di semi di girasole

4 uova fresche Ohi Vita

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

16 gr di lievito per dolci

1 pizzico di sale

Zucchero a velo q.b.

 

Preparazione:

In una ciotola, montare le uova con lo zucchero, la vaniglia e il pizzico di sale fino a ottenere un composto spumoso. A parte, in un pentolino a bagnomaria sciogliere il cioccolato fino a quando diventa cremoso. Aggiungere gradualmente al composto l’olio, lo yogurt greco e il cioccolato, continuando sempre a mescolare bene. Incorporare quindi la farina e il lievito, mescolando fino ad ottenere un composto omogeneo da versare in una tortiera apribile rivestita di carta da forno. Cuocere nel forno statico preriscaldato a 180° per una quarantina di minuti circa per conservarne la morbidezza. Servirla con una spolverata di zucchero a velo.

Una miniera di proteine, calcio e carboidrati totalmente priva di grassi? Lo Yogurt greco con miele Ohi Vita

Ottenuto dalla fermentazione naturale di latte greco a filiera certificata, lo Yogurt colato 0% grassi proteico con miele Ohi Vita, con 15 grammi di proteine per vasetto, è indicato per gli sportivi e per tutti coloro che desiderano promuovere la ricostituzione e la buona funzionalità muscolare. ideale per una colazione o uno spuntino nutriente, grazie alla sua componente liquida ridotta, è unottima fonte di proteine, che lo rendono un alimento dall’elevato potere nutriente, e capace di generare un appagante senso di sazietà.

 

I fermenti lattici presenti nello yogurt greco promuovono la buona funzionalità dellintestino, favorendo l’equilibrio del microbiota, a vantaggio del benessere complessivo e del rafforzamento delle nostre difese immunitarie. Inoltre, come fonte di Vitamine del gruppo B, soprattutto la Vitamina B12, e di Sali minerali come calcio e magnesio, lo yogurt greco può promuovere la corretta funzionalità del sistema nervoso e del metabolismo.

 

Lo yogurt greco, nello specifico, si distingue per l’esperienza gratificante del gusto che garantisce, con una ricca cremosità e che soddisfa e sazia, a fronte di un apporto calorico contenuto.

 

È il ripetuto processo di filtrazione attraverso il quale viene prodotto lo yogurt colato a determinare il suo profilo sensoriale e nutrizionale, caratterizzato da una ridotta componente liquida a cui corrisponde un contenuto maggiore di proteine e inferiore di lattosio, ma soprattutto quella consistenza ricca a cui è legato il grande successo di questo alimento.

 

La curiosità è che lo yogurt che conosciamo come greco, in realtà, è un alimento dalla storia millenaria che non ha origini elleniche, bensì balcaniche, in quanto deriva dalla tradizione gastronomica bulgara. Lo yogurt, inventato dagli antichi popoli nomadi dellAsia, che scoprirono un po per caso che il latte conservato in otri ricavate dalle pelli degli animali fermentava, presto si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo grazie ai commercianti Fenici ed Egizi, e da allora si svilupparono diversi metodi di produzione. Oggi lo yogurt greco è diventato un ingrediente base nella cucina ellenica, da consumare da solo, ma anche in tantissime preparazioni dolci e salate. Si sposa molto bene con le verdure, con la carne di pollo, con il pesce, e, nei dessert, con il miele, le amarene e le fragole.

 

Come alimento che offre un’esperienza di gusto e di benessere nel segno della naturalità, lo yogurt può essere consumato anche tutti i giorni, a colazione o come spuntino, nellambito di una dieta equilibrata e completa. Secondo recenti studi, infatti, consumare yogurt abitualmente rappresenta un’ottima consuetudine a favore di uno stile di vita sano e per colmare eventuali carenze nutrizionali di calcio e vitamine del gruppo B. Inoltre la semplicità del suo processo di produzione, caratterizzato da bassissime emissioni climalteranti, rende lo yogurt un alimento a ridotto impatto ambientale.

 

Senza dimenticare che, dalla mungitura del latte fino al confezionamento, tutte le fasi di produzione dello Yogurt colato 0% grassi proteico con miele della linea Ohi Vita sono svolte seguendo i più rigorosi parametri di qualità, sotto il controllo di personale specializzato e nel rispetto dell’ambiente. Le fattorie da cui proviene il latte impiegato per la sua preparazione si trovano tutte sulle colline intorno alla città di Drama, secondo una filiera interamente tracciabile che esclude limpiego di OGM. Per un prodotto finale che unisce gusto, ricchezza nutrizionale e qualità.

Frutta e verdura: i consumi in calo e la perdita dei loro benefici naturali, preziosi per la salute

Il cambiamento climatico, che mette in crisi i raccolti, e l’aumento dei prezzi, che obbliga a contenere gli acquisti, stanno determinando effetti di ricaduta sempre più marcati sulle scelte di consumo degli italiani, portando ad una riduzione sensibile delle vendite di frutta e verdura.

 

Con questi volumi di acquisto, oggi il consumo individuale di frutta e verdura è sceso sotto la soglia minima di 400 grammi per persona e le 5 porzioni quotidiane (five a day), che sono la quantità raccomandata dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana che promuove il nostro benessere psico-fisico.

 

Si tratta di una perdita tanto più preoccupante dato che si registra nel Paese che è la culla della Dieta Mediterranea e ne custodisce i valori basati sul consumo di prodotti freschi e di stagione, come fondamento di una alimentazione corretta e bilanciata.

 

Lo rivelano i dati messi a disposizione da Coldiretti sull’andamento del mercato ortofrutticolo nel 2022: complessivamente la frutta ha registrato un calo medio delle vendite pari all’8% rispetto al 2021, mentre gli acquisti di ortaggi sono diminuiti del 10%. Nello specifico, per la frutta il calo più consistente riguarda le pere (-17%), seguite da arance e uva da tavola (- 11%), pesche e kiwi (-8%), ed anche le vendite di mele, che si confermano comunque il frutto nazionale più consumato, sono calate del 5%.

 

In questo modo, sottolinea Coldiretti, nel 2022 il consumo di frutta degli italiani è risultato poco più del 50% di quello registrato nel 2000.

 

A diminuire mediamente del 10% sono stati anche gli acquisti di ortaggi, con diminuzioni che arrivano fino al 22% per i fagiolini. Solo i cavoli registrano un volume di acquisto leggermente superiore al 2021, ma anche le patate, che pure restano le più gradite dagli italiani, hanno subito una riduzione pari al 7%, mentre i pomodori hanno segnato un calo del 6%, e le carote, l’ultimo ortaggio sul podio, un -5%.

 

Ma il consumo di frutta e verdura rappresenta uno dei pilastri di una dieta salutare per l’apporto di nutrienti preziosi quali carboidrati, fibre, vitamine, Sali minerali e antiossidanti, che esercitano una funzione protettiva per il nostro organismo. Al contrario, non consumare le cinque porzioni raccomandate di frutta e verdura significa esporsi al rischio aumentato di sviluppare diversi disturbi, in primo luogo dell’apparato gastro-intestinale. Già i dati relativi al biennio 2020-2021 rivelavano che solo l’8% della popolazione italiana si atteneva alla quantità raccomandata, con poco più della metà (58%) che invece inseriva soltanto 1-2 porzioni di frutta o verdura al giorno, ma nel 2022 la situazione è sensibilmente peggiorata.

 

Il fenomeno è ancora più grave perché riguarda soprattutto i bambini e gli adolescenti, che ne consumano ancora meno del 50% del loro fabbisogno giornaliero. Un grave rischio per lo sviluppo dell’obesità infantile e di tutte le malattie ad essa collegate.

 

Anche per questo, nel 2021 il ministero della Salute ha pubblicato il documento “Salute a portata di mano: Decalogo per il consumo di frutta e verdura”, con lo scopo di promuoverne il consumo da parte delle famiglie: una serie di indicazioni riassuntive e pratiche pensate per sensibilizzare i genitori ad includere adeguate quantità di prodotti vegetali, secondo i principi della sana alimentazione e della stagionalità, che rende sempre più sostenibili le nostre scelte alimentari, a vantaggio delle persone e del pianeta.