È buono da solo, per il suo sapore delicato, simile a quello della nocciola, ed è la base ideale per tantissime preparazioni, in alternativa alla pasta. Ma è soprattutto un vero e proprio concentrato di energia per l’elevato contenuto di proteine e fibre vegetali, oltre che di vitamine e sali minerali.
Considerato il più antico dei cereali coltivati dall’uomo, il farro è noto all’uomo dal Neolitico, e sempre più sta tornando protagonista sulle nostre tavole, per il suo gusto e le sue numerose proprietà nutrizionali.
Contiene circa il 20% di proteine in più rispetto al grano, con un apporto calorico più contenuto, di circa 340 Kcal per 100 grammi. È inoltre ricco di fibre che esercitano un effetto benefico sulla funzionalità e sulla salute dell’intestino. Grazie al buon contenuto di sali minerali come ferro e fosforo, ma anche di niacina, conosciuta anche come vitamina PP, il farro può contribuire al benessere del sistema cardiovascolare e alla regolazione della pressione sanguigna. Ottima fonte di potassio, e con buoni contenuti anche di fosforo e calcio, zinco e magnesio, il farro promuove la buona salute delle ossa.
Originario probabilmente della Palestina, il farro arriva in Egitto e in tutto il Mediterraneo attraverso scambi commerciali e movimenti di popolazioni, diventando uno dei cibi preferiti di Etruschi e Romani, che lo impiegano per preparare il pane, il libum, ovvero la focaccia, e il puls, la tradizionale polenta. Il farro era anche la base dell’alimentazione del legionario: al posto del pane, difficile da conservare e trasportare, ogni soldato riceveva una determinata quantità di farro. Nella sua Naturalis historia, Plinio non manca di ricordare il ruolo fondamentale di questo cereale nell’Antica Roma: “Di tutti i cereali il popolo romano per trecento anni usò il farro”. Del resto, la stessa parola “farina” deriva dal nome di questo particolare tipo di frumento.
Che, oggi, sta conoscendo una rinnovata fortuna anche per la sua sostenibilità sul piano della produzione e del potere nutrizionale. Si tratta difatti di una pianta rustica, con una bassa richiesta nutrizionale e molto competitiva con le piante infestanti, coltivabile anche in aree marginali e particolarmente adatta al metodo biologico di produzione, che non ricorre all’uso di diserbanti e fertilizzanti chimici. Il farro perlato bio Ohi Vita proviene infatti da coltivazioni che non prevedono trattamenti con fitofarmaci e non contengono OGM per un prodotto dal gusto genuino che conserva integre tutte le sue proprietà organolettiche. Per questo è certificato con il logo Euro-leaf: un patto di fiducia tra produzione, territorio e consumatore.
Il farro perlato Ohi Vita cuoce rapidamente e può essere conservato in frigorifero per due o tre giorni, se posto all’interno di un contenitore ermetico. Nel caso ne avanzasse un po’, un’ottima ricetta per impiegarlo può essere una ricca insalata, pensata come piatto unico: unire il farro avanzato ad una manciata di fagiolini freschi puliti, lavati e cotti a vapore o lessati in acqua salata (basta che restino croccanti), due patate lessate e tagliate a cubetti, pesto fresco e olio extravergine d’oliva. Questa insalata va servita tiepida ed eventualmente, a piacere, si possono aggiungere delle scaglie di Parmigiano o di pecorino.
Buon appetito a tutti!