Parlare di superfood significa parlare di alimenti che possiedono vitamine, sali, fibre e antiossidanti in misura superiore alla media degli altri alimenti. I semi di chia fanno parte di questa categoria soprattutto per la quantità di Omega3 e di calcio che contengono. Sono, infatti, semi particolarmente ricchi di acidi grassi essenziali, utili per loro azione protettiva del cuore e per potenziare le funzioni del cervello, oltre che per avere effetti benefici sull’umore e per mantenere i livelli normali di colesterolo nel sangue. Sono anche un’ottima fonte di calcio: ne contengono in una quantità circa cinque volte superiore rispetto a una uguale quantità di latte. Questi semi garantiscono, inoltre, un buon apporto di magnesio che rende il calcio più facilmente assimilabile, il che fa della chia un alimento importante per chi non assume il latte e per le ossa e i denti in generale. Senza dimenticare l’apporto di di fibre che promuovono il buon funzionamento dell’intestino e ne proteggono la salute.
I semi di chia sono i semi di una pianta, la Salvia hispanica, che appartiene alle Lamiacee come la menta, la salvia comune e la lavanda. Originari del Messico e del Guatemala, fanno parte dell’alimentazione dell’uomo da oltre 5500 anni.
Aztechi e Maya ne facevano largo impiego, non soltanto nella preparazione dei cibi, ma anche in occasione della ritualità religiosa per propiziarsi gli dei e per la preparazione dei medicinali: la chia era così importante che le altre popolazioni sconfitte in battaglia dovevano pagare i propri tributi in queste sementi.
La parola chia pare trarre origine da chian che, nella tradizione precolombiana, riprende il concetto di oleoso ma anche di forza: l’attuale stato messicano del Chiapas mutua il nome proprio componendolo da questa parola e significa, infatti, “acqua chia”. Un’altra curiosità è tutta racchiusa dentro questo nome: Svalbard Global Seed Vault che, in italiano, significa Deposito globale di semi delle Svalbard. Si tratta di una vera e propria banca dei semi, il cui scopo costitutivo è quello di proteggere il patrimonio genetico tradizionale delle sementi. Si trova nell’isola norvegese di Spitsbergen, arcipelago artico delle isole Svalbard, a circa 1200 km dal Polo Nord e la struttura è costruita in calcestruzzo per resistere anche, eventualmente, a una guerra nucleare. La chia non poteva mancare di certo in una collezione che si pensa possa arrivare a circa 1.500.000 tipi differenti di semi in un impianto che ha una capacità di stoccaggio di 4.500.000 semi.
Una dieta che introduca abitualmente il consumo di semi oleosi come i Semi biologici di Chia Ohi Vita promuove il benessere dell’uomo e insieme tutela l’ambiente. Tracciando un bilancio tra l’apporto nutrizionale dei semi e l’impatto ambientale che genera la loro produzione, infatti, si vede quanto siano vantaggiosi, sia per variare in modo salutare le fonti proteiche alimentari, sia in termini di risparmio di energia e risorse impiegate per produrli, con una conseguente riduzione delle emissioni di CO2. Scegliere i semi oleosi significa scegliere un alimento ricco, gustoso e sostenibile, oggi e per il nostro futuro.