Come contorno o come ingrediente di tante ricette della nostra tradizione, i Fagiolini Extra Fini Bio Ohi Vita rappresentano una buona fonte biologica di vitamine, acido folico e sali minerali. Perché, oltre che buoni sono anche ricchi di nutrienti essenziali, insomma un ottimo alimento, apprezzato per la sua digeribilità e per il ridotto apporto calorico. Partiamo dalle vitamine: nei fagiolini sono presenti in buona quantità la A, le vitamine del gruppo B e l’acido folico, tutte componenti fondamentali per il nostro benessere grazie alla loro azione antiossidante, antinfiammatoria e di sostegno alle difese naturali dell’organismo. I sali minerali, invece, contengono soprattutto calcio e potassio e fanno bene alle ossa favorendone i processi di mineralizzazione. Senza dimenticare le fibre e l’alto contenuto di acqua che aiutano l’attività dell’apparato intestinale e favoriscono un’azione diuretica e depurativa.
Ma questi salutari legumi, chiamati anche fagioli mangiatutto perché ne mangiamo tanto i semi quanto tutto il baccello, hanno una storia antica. Bisogna infatti risalire il tempo fino al 6000 a.C., periodo in cui erano già coltivati nelle regioni andine, mentre, per vederli in Europa, occorre invece attendere la fine del 1400. Nel giro di due secoli la coltivazione dei fagiolini si diffuse rapidamente e, nel 1600, li troviamo ben radicati soprattutto in Italia, Grecia e Turchia. A contribuire alla diffusione del fagiolo americano fu, da principio, papa Clemente VII che lo portò alla corte dei Medici. Il primo trattato in versi sulla coltivazione dei fagioli è, infatti, opera di Piero Valeriano, docente di latino all’Università pontificia e appassionato botanico, a cui proprio Clemente VII regalò dei fagioli come segno di riconoscenza per l’aiuto dato nel salvare Alessandro de Medici da una congiura. Sempre di origine italiana sarebbe la consuetudine, diffusasi nel corso del Seicento di consumare i baccelli non maturi dei fagioli come “primizia primaverile”.
I fagiolini rientrano anche nella ricetta originale della paella, piatto della tradizione popolare spagnola, secondo la versione che Manuel Vázquez Montalbán ne dà nel romanzo I Mari del Sud:
“Te l’ho detto chiaramente. Mezzo chilo di riso, mezzo coniglio, mezzo pollo, un quarto di chilo di puntine di maiale, un quarto di chilo di fagiolino, due peperoni, due pomodori, prezzemolo, aglio, zafferano, sale e nient’altro. Tutto il resto sono aggiunte estranee”.
Essendo una leguminosa, il fagiolino è una pianta miglioratrice del suolo perché capace di fissare nel terreno grandi quantità di azoto, aumentandone la fertilità e riducendone il rischio di erosione. Proprio per questo, viene vantaggiosamente posto in rotazione colturale con piante molto esigenti sotto il profilo nutritivo come le solanacee (pomodori e peperoni per esempio) oppure con il finocchio, che è una coltivazione avida di azoto.
La grande versatilità dei Fagiolini Extra Fini Bio Ohi Vita nelle ricette della tradizione e nelle più creative novità gastronomiche viene valorizzata dai metodi di coltivazione biologica. In questo senso, si parla di produzioni che prevedono l’esclusione di sostanze chimiche di sintesi. Questo significa favorire l’incremento di sostanza organica dei suoli, conservare la biodiversità degli ecosistemi e preservarne le potenzialità produttive a vantaggio delle generazioni future. Oltre che mantenere intatte le caratteristiche organolettiche del prodotto. L’agricoltura, oggi, deve infatti assolvere a più funzioni: produrre cibo, ma anche intercettare i bisogni della comunità in termini di sostenibilità ambientale, di riduzione dell’inquinamento e di sicurezza alimentare.